
LECCE- Anche l’ex procuratore di Lecce, Cataldo Motta, firma la petizione contro il consumo di suolo causato dal fotovoltaico selvaggio promossa dai giovani agricoltori. Si chiede alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza dei territori pugliesi, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.
La firma di Motta dà maggiore valore alla petizione, essendo lui anche componente dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. “In Puglia risultano già mangiati in 15 anni 157.718 ettari di suolo, uno dei dati più negativi d’Italia- denuncia Coldiretti -. I nuovi impianti fotovoltaici installati a terra hanno assorbito il 37% del suolo consumato in un anno, tra il 2019 e il 2020, nella regione”.
Eppure, ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili, secondo le elaborazioni del Centro Studi Divulga, potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 Gigawatt, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030.
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