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A Baroni non resta che scegliere

LECCE – Quando una rosa è al completo aumentano le scelte per un allenatore, ma pure le probabilità di sbagliare. Tuttavia è preferibile sempre la prima condizione. E Baroni adesso ha vasta scelta per comporre l’undici iniziale e fare le mosse giuste a partita in corso.

Solo qualche acciacco, ma è normale amministrazione. Il tecnico Baroni ha numerose soluzioni in tutti i reparti. Ed è arrivato il momento di gestire una rosa che vede tutti in salute, o quasi. Il distacco fra chi ha fatto il ritiro estivo e chi, in alcuni casi, invece, ha dovuto ricorrere  a preparatori personali, è quasi rimarginato. È il caso di Barreca arrivato nelle ultime ore di mercato con una condizione scarsa, ma ha recuperato ed ora si candida reglarmente per la formazione titolare. Nella sfida contro il Monza era titolare  ed è stato sostituito da Vera nel corso del secondo tempo. Mentre contro l’Ascoli è rimasto in campo per tutta la partita. Un giocatore che difficilmente uscirà dall’undici di partenza se mantiene queste premesse iniziali. Si annuncia, così, un acceso duello, leale, con Gallo. E anche con Vera che, se non viene ceduto a gennaio, potrà crescere senza particolari pressioni e dimostrare il suo valore per il quale fu investito tanto. E in difesa inizia a scalpitare pure Dermaku. Il difensore che il Lecce ha ingaggiato a titolo definitivo dal Parma lavora ormai stabilmente con il gruppo. Contro Monza e Ascoli è rimasto in panchina, ma lancia segnali al tecnico che tiene a freno pure Meccariello. Sempre per il reparto difensivo, Calabresi incalza Giandrey.

CENTROCAMPO – A centrocampo Majer e Bjorkengren hanno per ora ceduto il passo a Gargiulo e non solo. Sabato scorso Baroni ha presentato prima Helgason e poi Blin. In attacco, infine, la mini lista delle alternative è formata da Rodriguez, Listkowski, Olivieri, e Paganini. A proposito di crescita, Baroni ha precisato. “Non si costruisce una squadra che ambisce a fare qualcosa di importante negli undici, dodici titolari. C’è bisogno di tutti. Figuriamoci se metto in secondo piano giocatori che hanno talento. Sono molto concentrato sulla crescita di questi ragazzi che possono anzi, che devono, è diverso, darci qualcosa”.

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