AttualitàEvidenza

7 milioni di risarcimento: Lidl fa tremare il Comune, che rischia 6 richieste simili

LECCE – I 7 milioni di euro di risarcimento richiesti da Lidl, per la controversa vicenda della sede chiusa su Viale della Libertà a Lecce, potrebbero essere soltanto i primi di una lunga serie. E questo perchè i titoli edilizi contestati a Lidl rilasciati nel 2015 (in era Perrone), e che nel 2019 (anche con sentenza del Consiglio di Stato) non hanno consentito l’apertura di quel punto vendita nuovo di zecca, sono gli stessi di altri 6 supermarket sparsi in città, sui quali Lidl chiede adesso alla Provincia di “indagare”.
A Palazzo dei Celestini il colosso tedesco si è rivolto dopo aver incassato dal Comune il rigetto di ben sei istanze di revoca avanzate. Le istanze riguardavano le concessioni dei titoli edilizi posseduti da sei strutture di vendita insistenti a Lecce. Stessi identici titoli contestati a Lidl, con la differenza che i sei supermarket in questione sono aperti e lavorano regolarmente.

Il ritiro in autotutela delle concessioni, secondo quanto previsto attulmente per Legge, deve avvenire entro e non oltre 12 mesi dal rilascio delle stesse. Così si difende Palazzo Carafa su quella scelta, come spiegato dal dirigente del settore urbanistca, Maurizio Guido, udito in mattinata in commisione.
“Un Limite di tempo soggetto però a proroga, laddove vi sia un contenzioso in atto” ha eccepito il consigliere Giampaolo Scorrano, rimarcando quanto questa strategia difensiva a suo avviso risulti debole, “a fronte del rischio concreto di dissesto che il Comune corre – ha precisato- potendo incappare in altre 6 richieste di risarcimento pesantissime. Senza dimenticare poi – ha aggiunto – il rischio occupazionale legato ad un eventuale chiusura dei ben sei supermercati”.
E di fatto a fronte di quel diniego del Comune, la società Lidl ha controdedotto, rivolgendosi alla Provincia (delegata alle funzioni dalla Regione) e chiedendo l’attivazione del potere di annullamento dei titoli edilizi. Annullamento che può avvenire entro i 10 anni successivi alla concessione dei titoli. Il rischio dunque c’è ed è concreto.
Gli uffici di Palazzo Carafa restano però fiduciosi: il “caso” Lidl, scaturito da una sentenza della giustizia amministrativa su istanza di un concorrente – a loro avviso – sarebbe diverso dalle 6 autorizzazioni rilasciate nel 2004 al 2014: in questo caso il Comune avrebbe agito secondo una interpretazione del Piano Regolatore, consentendo l’apertura di punti vendita la cui attività economica si è consolidata negli anni, senza dare luogo a istanze per lesione di diritti altrui.

Ad ogni modo in questi due anni Palazzo Carafa ha dialogato più volte sia con Lidl che con Discoverde (società che ha proposto il ricorso da cui tutto è partito), sottolinea il dirigente Guido, a domanda diretta del Consigliere Pierpaolo Patti. “Ma conclude – ad oggi la quadra, per individuare un’alternativa che ammorbidisca il contenzioso, non si è riusciti a trovarla”.

E. FIO

https://youtu.be/M4sU03LnZtk

Articoli correlati

Spaccio di cocaina: nei guai un 55enne

Redazione

Imu 2021: a Lecce spesa media più cara rispetto a quella nazionale

Redazione

Lecce, 17 strade rimesse a nuovo. Assicurati altri interventi

Redazione

Un’auto come ariete: maxi furto con spaccata a Racale

Redazione

A Nadia Toffa la cittadinanza onoraria tarantina

Redazione

Equitalia pone il fermo amministrativo su auto aziendale tribunale lo annulla. Il caso diventa un precedente

Redazione