Ambiente

“Chi inquina paga”: pozzi e suolo sotto la lente della polizia provinciale

LECCE – 500mila euro, 100mila a sito per individuare e verificare le responsabilità relative alla contaminazione dei luoghi. Sono stati ammessi a finanziamento dalla Regione Puglia, i siti indicati dalla Provincia di Lecce per il progetto operativo “Chi inquina paga”, che sono: uno a Lecce, nel cantiere del metanodotto interconnessione TAP, ed è stata la stessa SNAM a segnalarlo alla Provincia; uno a Melendugno, e si tratta dei pozzi di monitoraggio realizzati nell’ambito della costruzione del metanodotto di interconnessione Italia – Albania, e anche in questo caso è stata Tap a segnalarlo; uno a Tricase, per il superamento in diversi campioni di suolo per il parametro berillio; a Ugento, per il superamento in diversi campioni di acque prelevati da 13 pozzi per i metalli pesanti ferro, nichel, cromo nonché per il boro, i solfati, dicloetilene e IPA; a Casarano, per superamento in diversi campioni di acque prelevati da 15 pozzi per i cloruri, coliformi, steptococchi, nitrati, ferro, nichel, cromo, zinco, arsenico, solfati e IPA.

Il Servizio Tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Lecce ha selezionato questi siti e ha poi inoltrato alla Regione cinque schede di richiesta di finanziamento, tutte accettate.

Si dà ora avvio alla fase di verifica preliminare, che si svolgerà in collaborazione con la Polizia provinciale, in modo da provvedere alla esatta localizzazione dei siti oggetto di intervento, alla loro estensione e alla verifica dell’attuale stato dei luoghi.

Al termine dell’attività di indagine per ciascun sito, previa individuazione del responsabile, dovrà predisporsi apposita ordinanza (ai sensi dell’art. 244 del Testo Unico per l’Ambiente), a cui seguiranno gli adempimenti previsti per legge.

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