
BRINDISI – Resta complicatissima la situazione legata al trattamento ed allo smaltimento di rifiuti in tutta la Puglia e, in particolare, nella città di Brindisi. La discarica comunale di contrada Autigno continua a rimanere chiusa, nonostante gli interventi effettuati per ottenere la riapertura. Al momento, anche con il cancello sbarrato, comporta costi elevati per la guardiania e per l’emungimento del percolato. Poter disporre di quella discarica consentirebbe alla città di Brindisi ed a tutti i comuni della provincia di conferire l’indifferenziato a tariffe ben più basse rispetto a quelle attuali. Di previsioni temporali, a dire il vero ne sono state fatte tante, ma nessuna di queste è stata mantenuta.
Ancora più gravi appaiono i ritardi della Regione Puglia – attraverso l’agenzia AGER – per la realizzazione degli impianti per il completamento del ciclo dei rifiuti. Se ne parla da anni, troppi anni, ma è tutto fermo alle promesse, a finanziamenti disponibili ma mai utilizzati, ad un iter autorizzativo farraginoso ed a gare d’appalto ancora da svolgere.
Tutto questo comporta l’impiego di tir carichi di rifiuti che percorrono giornalmente centinaia di chilometri per andare a conferire in discariche private dopo il trattamento di biostabilizzazione.
Allo stato attuale, pertanto, smaltire una tonnellata di rifiuti indifferenziato costa 28, 75 euro per la biostabilizzazione, 120 euro per conferire in discarica ed almeno 15-20 euro per il costo del trasporto. Si superano, pertanto, abbondantemente i 165 euro e questo va a determinare una tassa altissima sui rifiuti a carico dei brindisini.
Ecco perché occorre far presto!
Mimmo Consales
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