LECCE (di C. Tommasi) – Terzo posto in classifica, in condominio con il Brescia, 4 gare vinte, 2 pareggiate e 1 persa, 12 gol fatti e 7 subiti in 7 partite giocate, 4 vittorie consecutive e sesto risultato utile di fila: sono questi i numeri strepitosi, e forse inaspettati, del Lecce di Marco Baroni. Ma appunto, sono solo freddi numeri e dietro c’è una bella storia: un gruppo di giocatori giovani che sta diventando squadra, che si sta conoscendo meglio e che si sta amalgamando con forza gara dopo gara nel 4-3-3, il modulo base dell’ex Reggina e schieramento tattico con cui la rosa è stata costruita in estate dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino e dal diesse Stefano Trinchera. A gara in corsa capitan Lucioni e soci stanno, poi, sperimentando il 4-2-3-1: un’alternativa, questa, molto importante e uno schema di gioco per cui si sta lavorando in allenamento.
Nel prossimo weekend il campionato si ferma per gli impegni delle Nazionali e poi il 16 ottobre si va a Ascoli per l’ottava giornata di serie B: fischio d’inizio alle ore 14. Squadra da non sottovalutare: quadrata, con un’impronta di gioco ben definita e con un punto in meno rispetto ai giallorossi.
Gli allenamenti della comitiva salentina riprenderanno martedì pomeriggio: l’ex Reggina non avrà a disposizione i nazionali. Gli islandesi Helgason e Bjarnason e l’albanese Dermaku, quest’ultimo dopo la prima panchina stagionale venerdì sera contro il Monza, è stato convocato dal commissario tecnico Reja.
Testa al picchio, adesso: il Lecce ha dimostrato di esserci e non può più nascondersi. È vero che il campionato è ancora lungo e che non è stato fatto nulla, ma quando c’è qualità tutto può essere possibile, anche in una stagione folle e tosta come quello della serie B.
