
LECCE- La mafia si evolve e sul piano imprenditoriale non conosce confini di settore, geografici e relazionali. Si infiltra tanto nel mondo finanziario quanto in quello politico-amministrativo e delle professioni (la cosiddetta area grigia). Uno scenario favorito dalla crisi nel sistema economico sociale prodotta dal Covid e dalle misure restrittive imposte alle imprese e ai cittadini.
Ha come scenario un periodo di forte difficoltà economica della quale le organizzazioni criminali approfittano la Relazione Semestrale della Dia di Lecce riferita all’ultimo semestre del 2020. In questa provincia le storiche compagini criminali e mafiose hanno fortemente risentito dell’ azione di contrasto delle forze di polizia e della magistratura: diverse le operazioni che hanno portato in carcere decine di indagati. “Final Blow” ad esempio ha ridimensionato il gruppo leccese Pepe-Penza e Briganti in città. Anche nel Salento l’interesse della Sacra Corona Unita è verso il settore imprenditoriale e politico. Nel semestre di riferimento ci sono stati lo scioglimento per mafia dei comuni di Carmiano e Scorrano e l’insediamento della commissione prefettizia a Squinzano.
Turismo, servizi di guardiania, servizi di sicurezza delle attività economiche, ristorazione, gaming, commercio di idrocarburi, smaltimento dei rifiuti: sono le attività in cui sono state in concreto rilevate le iniziative di insediamento delle nostre organizzazioni criminali, quelle nelle quali vengono reinvestiti i profitti del traffico di stupefacenti. E’ in questo contesto che si inquadrano le interdittive antimafia emesse nei confronti di imprese dalla Prefettura: 25 in sei mesi, molte attive nella gestione finanziaria, nel marketing, nel settore pubblicitario e in quello della vigilanza per vicinanza tra esponenti di clan e rispettivi amministratori e rappresentanti legali.
Nel basso Salento la criminalità è attiva sulla scia dei clan Giannelli, Bevilacqua e Manni. L’influenza del clan Coluccia permane sui comuni di Galatina, Aradeo, Cutrofiano, Noha, Neviano e Sogliano Cavour. In linea col passato il core business delle organizzazioni criminali salentine rimane il traffico delle sostanze stupefacenti anche in concorso con narcotrafficanti albanesi e criminalità albanese.
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