
ROMA/PUGLIA – No alla certificazione verde obbligatoria sul trasporto pubblico locale e regionale, ma sempre indossando la mascherina a bordo e con una capienza dei mezzi ridotta all’80%. E così i bus cosiddetti pollaio, già prima della pandemia, tornano come sfida da affrontare in Puglia. Qui dove il trasporto scolastico è in fase di riorganizzazione e la campanella suona tra 20 giorni.
Entrano in vigore intanto da questo mercoledì primo settembre le regole previste dal decreto del 6 agosto per quanto riguarda l’obbligo del green pass nel settore trasporti, così come a scuola e nelle università.
Adesso la certificazione verde, come si legge dalle linee guida ufficializzate dal Governo nelle scorse ore, diventa obbligatoria per poter salire su tutti i treni ad alta velocità, Intercity, Intercity Notte, navi e traghetti per il trasporto interregionale e aerei con tratta nazionale (per andare all’estero il green pass era già necessario).
Lo stesso obbligo vale anche per gli autobus interregionali e che effettuano tratte turistiche più lunghe, oltre ai bus per servizi di noleggio con conducente (esclusi quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale). La capienza è fissata all’80% sia in zona bianca che in quella gialla. È obbligatoria la mascherina a bordo.
Per salire sui mezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale (inclusi i treni) – si diceva – la certificazione verde, invece, non è necessaria. Così come sono esenti dall’obbligo i minori di 12 anni (attualmente ancora non inseriti nella campagna vaccinale) e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute.
Ufficializzate le linee guida nazionali, la palla passa adesso alle Regioni. E considerato l’imminente avvio dell’anno scolastico, il tempo è denaro.
L’ipotesi dei doppi turni a scuola, che la scorsa settimana aveva incassato la bocciatura dei dirigenti scolastici pugliesi, adesso torna invece in auge. È quanto emerge dalla riunione che si è tenuta a Bari nelle scorse ore e che concederà il bis a Lecce nelle prossime. I dirigenti sono chiamati in causa in prima persona per comprendere, nel dettaglio, il numero di studenti pendolari per ogni istituto.
Quella degli ingressi scaglionati è attualmente l’ipotesi principale su cui si sta lavorando, con non pochi mal di pancia.
Resta al vaglio poi la proposta delle corse aggiuntive, almeno su gomma, caldeggiata dall’assessore all’Istruzione Leo. Resta ancora, però, tutto da definire.
E.Fio
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