
LECCE – Non in Piazza Duomo, a causa del maltempo, ma nella chiesa cattedrale l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto il pontificale nella solennità dei santi patroni della città di Lecce e della intera arcidiocesi, Oronzo, Giusto e Fortunato. La celebrazione è stata occasione per dare inizio al solenne giubileo oronziano nel bimillenario della nascita del primo vescovo di Lecce.
Dopo il saluto liturgico da parte del pastore leccese, il cancelliere arcivescovile don Vincenzo Martella ha dato lettura del decreto di indizione dell’Anno Santo dedicato a Sant’Oronzo e, successivamente, si è svolto il toccante rito di apertura della Porta Santa.
“Senza memoria non vi è speranza” è il messaggio lanciato nell’omelia: “Fare menoria ed elogiare i nostri Santi significa donare tutto noi stessi al Signore, offrirci a Lui, sapendo che Lui non toglie nulla alla nostra vita, ma tutto si dona a noi, perché noi viviamo della sua salutare presenza tra noi. Il Giubileo Oronziano si tinga allora del colore della memoria, perché senza memoria non vi è speranza, non vi è futuro, non vi è salvezza”.
E, per quanto riguarda i riti civili che, come quelli religiosi ai quali è, ad esempio, mancata la solenne processione, hanno subito, causa pandemia, un sostanzioso ridimensionamento, non sono mancati i fuochi d’artificio: a mezzanotte, la festa si è chiusa come sempre col naso all’insù, con lo spettacolo pirotecnico per un colorato arrivederci al prossimo anno.
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