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Tre anni di processo per un errore: assolto commerciante d’auto

LECCE- L’accusa era quella di aver attestato il falso per ottenere il rinnovo della “targa prova” necessaria per la sua attività di rivenditore d’auto: serve a far provare i mezzi ai clienti e permette di utililizzare i veicoli sino al definitivo passaggio di proprietà.

A mettere in moto una vicenda giudiziaria durata tre anni e conclusasi con un’assoluzione, era stata la segnalazione da parte della Motorizzazione di Lecce alle  autorità: si riteneva che Ennio Barlafante, 45enne leccese poi finito sotto processo, avesse dichiarato falsamente di essere un commerciante d’auto e non avesse quindi diritto alla targa prova ( da lui già ottenuta) per la quale aveva chiesto un rinnovo. Tutto questo ha avuto come conseguenza la revoca della targa prova da parte della Motorizzazione e il suo sequestro da parte della polizia. Per tre anni l’uomo non ha potuto lavorare. Nel corso del processo è stato però dimostrato come tutta la vicenda fosse scaturita da un errore: per verificare che l’uomo svolgesse l’attività di commerciante la Motorizzazione aveva consultato la Camera di Commercio, ma nel fotocopiare o trasferire telematicamente la visura, alcune pagine si erano perse. Tra queste quella dove risultava che il leccese fosse un commerciante.

“L’assoluzione disposta dal giudice Stefano Sernia- commenta il suo avvocato difensore Massimo Pagliaro- pone fine ad una vera e propria odissea e apre le porte al risarcimento dei danni provocati da un comportamento negligente”. Il 45enne infatti è intenzionato a sporgere denuncia nei confronti della Motorizzazione.

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