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Impianto rifiuti vandalizzato: recuperarlo costerà più di quanto costò realizzarlo

UGENTO- Recuperarlo costerà ai cittadini più di quanto costò realizzarlo: dovrebbe entrare in funzione entro il 31 marzo 2023 ma, da quasi un ventennio, è in condizioni di assoluta rovina quello che doveva essere il centro di raccolta, prima lavorazione e stoccaggio di Ugento. Avrebbe dovuto accogliere i rifiuti differenziati dei comuni dell’ex Ato Le3, cioè 24 comuni del Sud Salento. Invece, si è tradotto in mancato servizio ambientale, mancati posti di lavoro (almeno 18) e mancati introiti per le casse del Comune di Ugento, che ipotizzava di guadagnare quasi mezzo miliardo di lire all’anno dall’entrata in funzione dell’impianto. Un abbandono totale: troviamo persino una carcassa di auto.

Il primo atto di questa storia risale al 1997: in Puglia siamo in piena emergenza rifiuti e l’allora presidente della Regione, nelle vesti di commissario delegato, Salvatore Distaso, chiede al Comune di predisporre il progetto. Si acquista la superficie complessiva: poco più di un ettaro pagato a peso d’oro in zona a vincolo paesaggistico, alle spalle di quelle che oggi sono le due discariche di Burgesi. All’epoca esisteva solo la prima, in piena attività. Vengono spesi 5,3 miliardi delle vecchie lire per costruire un capannone di lavorazione, uffici, aree parcheggio, aree stoccaggio. Nel 2002, ci sono pure i macchinari già predisposti all’interno; l’impianto viene collaudato ed è pronto ad accogliere tra le 20 e le 40 tonnellate al giorno di carta, plastica, vetro, alluminio. Poi, tutto viene lasciato alla mercé dei ladri, che non hanno potuto agire in una sola notte.

Gli autori – e anche i possibili mandanti – di quello scempio non sono mai stati trovati. Ma sulle responsabilità politiche ognuno può farsi un’idea. La vandalizzazione è avvenuta in un momento ben preciso: nel 2004, l’allora commissario straordinario per i rifiuti collocò la gestione dell’impianto di stoccaggio della differenziata nella stessa gara relativa alla gestione dell’impianto di biostabilizzazione. Quando, nell’agosto 2006, la società che se la aggiudicò andò a prendere possesso dell’impianto, lo trovò inservibile: completamente manomesso, rubati anche i costosi macchinari.

Ora sì, si dovrà ricominciare tutto daccapo. Alla fine del 2017, il Comune di Ugento ha risposto all’avviso della Regione Puglia relativo alla manifestazione di interesse per ospitare impianti per la differenziata. Questo di Burgesi sarà destinato al trattamento della carta. Con il disciplinare firmato tra Ager e Regione sono stati stanziati 4.490.000 euro (di cui 2.210.000 euro a carico della Regione con fondi FSC 2014-2020 e 2.289.000 euro a carico di Ager) per recuperare la struttura e acquistare i macchinari. Il cronoprogramma prevede che i lavori vengano conclusi entro il 31 gennaio 2023 e che il centro diventi operativo, come detto, entro la fine di marzo dello stesso anno. L’1 giugno scorso, la progettazione definitiva è stata aggiudicata allo studio De Pascalis di Galatina e a metà maggio uno studio legale romano è stato delegato a seguire la fase dell’appalto.

Ora come allora, non c’è vigilanza alcuna sulla struttura, usata probabilmente per gare di softair. E’ vero che non c’è altro da portare via, se non i fichi che crescono rigogliosi, ma l’ingresso lo abbiamo trovato così: un portone divelto e un cumulo di rifiuti, anche pericolosi, abbandonati sull’uscio.

Tiziana Colluto

 

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