Attualità

Nove anni fa l’attentato al Morvillo Falcone e la morte di Melissa

BRINDISI – Uno dei fatti di cronaca più neri, un attentato che ha segnato il Salento e l’Italia e che ha fatto crollare quella che fino a quel momento, almeno nel Belpaese, era una certezza, ovvero che i figli fossero al sicuro, al mattino, andando a scuola.

Pochi istanti prima delle 7,45 del 19 maggio 2012, a Brindisi, davanti all’istituto professionale Francesca Morvillo Falcone, non lontano dal tribunale, ci fu un’esplosione. Una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi di Mesagne, appena scesa dal bus per entrare a scuola, morì. Altre ragazze rimasero ferite, anche gravemente. Il boato, le urla, il sangue, i libri e i diari per terra, le sirene delle ambulanze.

In prima battuta, si pensò a un attentato terroristico, a una bomba piazzata dalla sacra corona unita.

Poi si ricostruì, grazie anche alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che a schiacciare il bottone sul telecomando fu Giovanni Vantaggiato, imprenditore di Copertino, che poi confessò tutto e disse di aver agito per compiere una sorta di vendetta nei confronti dello Stato, a causa di una truffa da centinaia di migliaia di euro di cui sarebbe stato vittima e per la quale non avrebbe ottenuto giustizia.

Una bomba artigianale letale, quella che aveva confezionato: tre bombole unite tra loro e piazzate dietro a un cassonetto dei rifiuti. Vantaggiato sta scontando l’ergastolo.

Dal lutto nazionale che fu immediatamente proclamato per tre giorni, ai funerali di Stato a Mesagne, da quei giorni di dolore inconsolabile per i genitori di Melissa, è stato un crescendo di manifestazioni di affetto verso la famiglia della ragazzina.

Le sono state intitolate scuole, piazze e giardini. La sua amica ferita nell’esplosione ha chiamato Melissa la bambina che, anni dopo, ha messo al mondo. I genitori hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Copertino, in un gesto che ha voluto essere l’abbraccio di un’intera comunità.

Nulla che possa restituire loro Melissa, nulla che possa lavare la più atroce delle ingiustizie, ma tanti piccoli e grandi segni di amore per un ricordo che non svanirà mai.

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