BARI – La Puglia è quasi a secco, ecco perché una fornitura extra di vaccini arriverà domani dalla Sicilia. Ma la Protezione Civile regionale frena le Asl.
Sono previste 50mila dosi, prevalentemente di Astrazeneca. La Regione, attraverso il generale Figliuolo, ha chiesto una commessa extra, ancora una volta, suggerendo di attingerle dalle Regioni che non riescono a somministrarle in tempi celeri e quindi restano ferme per troppo tempo nei frigoriferi. Come la Sicilia. Ed è proprio da lì che arriverà il carico aggiuntivo.
In tutte le Asl si cerca di correre. Lecce, ad esempio, ha fatto 10mila dosi su un piano che ne prevedeva 4600. Si accelera sulle seconde dosi, come agli insegnanti, solo in un giorno ne sono state previste 200. Poche le diserzioni.
E’ Astrazeneca il vaccino che si consuma più velocemente. Sia perché si è molto ridotto rispetto alle settimane passate il timore di effetti avversi con una contemporaneo aumento della voglia di vaccinarsi per sentirsi più sicuri, sia perché le scorte che arrivano sono sempre ridotte. Ogni cinque giorni circa la Puglia riceve poco più di 15mila dosi. Ma tra prime dosi e richiami il fabbisogno è nettamente superiore. Sono 378.438 le persone che attendono la seconda dose di Astrazeneca, il 91,08% dei vaccinati con questa azienda, giacché la seconda dose l’hanno ricevuta per ora 33.765. In giacenza ce ne sono solo 40.297 una minima parte rispetto alle scorte che servirebbero. Ecco perché si è ritenuto di chiedere nuovamente una fornitura extra. Qualche settimana fa la Puglia aveva avanzato la stessa proposta alle regioni ma nessuno aveva risposto all’appello. Di qui la decisione di riprovarci con il tramite, però, del commissario straordinario.
Sul fronte di Pfizer e Moderna le cose non vanno molto meglio, visto che le scorte disponibili sono rispettivamente 34mila e 37mila. Anche se la percentuale di chi deve ricevere la seconda dose è nettamente migliore, in entrambi i casi la metà delle persone. Solo 1800 dosi restano in giacenza di J&J, spesso preferito ad Astrazeneca perché non implica il richiamo. Però se per Pfizer è prevista – come già relazionato qualche giorno fa – una scorta consistente di 218mila dosi solo nella giornata del 2 giugno – sino a quel giorno ne arriveranno oltre 900mila totali – è sempre Astrazeneca che ne manderà con il contagocce, appena 193mila dosi. Sufficienti solo per una parte di richiami. E questo è il motivo per il quale l’Europa non ha rinnovato il contratto.
La Protezione civile pugliese, però, ha intimato la frenata: in una circolare sono fissati i limiti da non superare. Sino al 14 maggio le Asl pugliesi non potranno effettuare oltre 33.510 somministrazioni; il 15 maggio 26.808; il 16 maggio 23.457; il 17 maggio 30.159; e dal 18 al 20 maggio 33.510.