BARI – Due milioni e 700mila euro ai centri diurni per rimborsare le spese sostenute per rendere protetti, nella prima ondata del covid, ambienti e assistiti. Una “goccia nel mare” per le strutture che continuano ad annaspare nelle difficoltà.
Ma andiamo con ordine. La giunta regionale ha recepito lo stanziamento da parte del governo centrale, pari a 40milioni di euro totali. La fetta della Puglia ammonta, come detto, a 2 milioni 700mila euro.
Di qui l’avviso pubblico per richiedere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza, igienizzanti, termometri digitali, per l’adeguamento degli ambienti e la formazione del personale ecc, relativo al periodo marzo-luglio 2020. Possono accedere tutti i centri diurni, per anziani, per disabili, per riabilitazione, per minori, tutti. Il limite massimo è di 100 utenti.
Una boccata d’ossigeno giacché più volte i gestori dei centri avevano sollecitato l’adozione del provvedimento nelle varie audizioni che si sono susseguite nelle settimane scorse.
Ma non è uno stanziamento risolutivo. I problemi che devono affrontare i centri sono tanti. “E’ una goccia nel mare – commenta Cesare Caracuta, portavoce dei centri diurni della provincia di Lecce -, hanno inserito tutti i centri diurni per accontentare tutti ma accontenteranno pochi. Le spese sostenute non sono indifferenti e il rimborso che avremo non sarà sufficiente – spiega ancora. Forse ci basterà per le mascherine e poco altro. Sono attenzioni esigue rispetto ai nostri grandi problemi, non vediamo spiragli all’orizzonte. Ringraziamo la giunta di averci ascoltato ma questa è una minima parte di ciò che abbiamo chiesto. Andremo avanti per la nostra strada – conclude – perché tra un mese rischiamo ugualmente di chiudere”.