PUGLIA- Un altro preoccupante effetto collaterale del Covid è l’aumento dei prezzi di al consumo di verdura e primizie di stagione come fave fresche e piselli, ma anche carciofi, finocchi, cicorie e zucchine. La chiusura di bar, mercati e ristoranti ha ridotto la concorrenza con funzione calmieratrice dei prezzi. Così, dal campo alla tavola la forbice registra percentuali a due zeri fino al 500%. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei prezzi riconosciuti in campagna agli agricoltori e quelli della vendita al dettaglio.
Ai pochi centesimi riconosciuti agli agricoltori la forbice si allarga a dismisura al consumo . Qualche esempio: i piselli da 1,50 euro al chilo nei campi arrivano alla vendita al dettaglio a 4,00 euro: +167%, così le cicorie che da 30 centesimo pagati agli agricoltori vengono vendute a 1,70 euro al chilo con +467%.
Il balzo dei prezzi di verdura e frutta è anche un effetto del clima pazzo, con gelo, grandine e bufere di vento che si sono alternati alla siccità con pesanti effetti sulle coltivazioni in sofferenza.