Cronaca

Mascherine cinesi non a norma: disposto il ritiro immediato

PUGLIA-Mascherine di fabbricazione cinese non a norma distribuite al personale sanitario. Il 10 aprile è arrivata anche in Puglia la nota della Protezione Civile che ha disposto il blocco immediato dell’utilizzo e il richiamo di 12 tipologie di mascherine FFFP2 e FFFP3  fabbricate in Cina e finite anche negli ospedali pugliesi. In tutto circa 8 milioni di pezzi naturalmente già in uso negli ospedali e tra il personale del 118. La lettera è stata inviata a tutti gli enti pubblici e privati del Sistema Sanitario e per conoscenza al presidente Emiliano. Il blocco, come si legge nella nota, è stato disposto dopo una segnalazione da parte della Guardia di Finanza di Gorizia relativa al sequestro dei Dispositivi di Protezione risultati non conformi alle normative vigenti nel corso di attività svolte in collaborazione con il Commissario per l’emergenza Covid 19. Il sequestro è avvenuto in Friuli Venezia Giulia. “La presente ha carattere d’urgenza – si legge nella lettera – quelle eventualmente in giacenza dovranno essere consegnate entro e non oltre il 15 aprile prossimo”. Il Dipartimento Salute della Regione si è attivato presso tutti gli uffici periferici delle Asl, comprese le farmacie comunali, per individuare e ritirare tutti i lotti di mascherine risultate non conformi in seguito al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria di Gorizia. Impresa impossibile, ovviamente, riuscire ad individuare quelle già distribuite.

Il dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario, comunica che sono state accantonate e ritirate dalla distribuzione le mascherine oggetto di sequestro da parte della Magistratura, Procura della Repubblica di Gorizia.

È utile precisare che non si tratta di materiale acquistato dalla Regione Puglia, ma di materiale ricevuto dalla struttura commissariale per l’emergenza Covid. “Il ritiro dei materiali – spiega Lerario – non mette in difficoltà il sistema distributivo della Puglia perché, su indirizzo del presidente Emiliano, già a partire dalla prima fase dell’emergenza, ci siamo per tempo dotati di una scorta strategica e possiamo contare su una fabbrica pubblica di proprietà della Regione che produce DPI, quotidianamente attiva e pronta ad incrementare ulteriormente la produzione in caso di necessità. Per questo, siamo in grado di far fronte senza impatto a questo tipo di imprevisti e, in ogni caso, a coprire il fabbisogno regionale per almeno due mesi”.

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