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Lecce, sei artefice del tuo destino: adesso c’è il Vicenza

LECCE (di Carmen Tommasi) – Una cosa è sicura: se il campionato fosse terminato il 10 aprile al fischio finale di Lecce-Spal, 1-2, nonostante la sconfitta, arrivata dopo sei vittorie di fila e 11 risultati utili consecutivi, Lucioni e compagni avrebbero tagliato, e festeggiato, il traguardo serie A. È chiaro che, così non è, ma c’è un’altra evidente verità: la squadra di Eugenio Corini è ancora artefice del proprio destino. Perché, a 5 gare dalla fine della stagione, per dirla come tanto piace all’allenatore bresciano: “Il Lecce ha l’osso in bocca, bisogna tenerselo fino alla fine”.
Ora, però, sabato 17 aprile per la corsa al secondo posto, occhio anche a Salernitana-Venezia: una vittoria granata con pari o sconfitta dei giallorossi, che vanno a fare visita al Vicenza, significherebbe sorpasso. Al “Romeo Menti” contro la squadra dell’ex Mimmo Di Carlo bisogna riprendere la corsa verso la massima serie contro un avversario che cerca il pronto riscatto dopo due sconfitte di fila, l’ultima è stata quella di 3-0 in casa della Reggina di Marco Baroni. Squadra che ha superato in classifica proprio i biancorossi rimasti ancorati a 41 punti.
Match in cui i giallorossi dovranno fare sicuramente a meno di Nikolov, che va in squalifica, e di capitan Mancosu Mancosu, Felici e Listkowski tutti infortunati; oltre che al lungodegente Adjapong.
Il Lecce é una squadra che ha dimostrato di sapersi rialzare e di saper reagire, un passo falso, come quello contro la squadra di Ferrara, può anche starci dopo una rincorsa incredibile in un campionato in cui niente può essere dato per scontato e con l’ostacolo sempre dietro l’angolo. Ma l’allenatore di Bagnolo Mella è comunque riuscito a salvare, nel post gara del “Via del Mare”, parte della prestazione dei suoi che, ad onor del vero, è apparsa decisamente sottotono: “Abbiamo affrontato una squadra di qualità, è stata una partita nella quale le due squadre hanno giocato per superarsi. Valutando tutto –ha spiegato il tecnico di Bagnolo Mella- il pareggio sarebbe stato il risultato più equo e giusto”.
Eugenio Corini, 50 anni, allenatore del Lecce

E poi, con la solita determinazione che lo contraddistingue continua, e non potrebbe essere altrimenti, a credere nel desiderato sogno: “Ho detto ai ragazzi che sono orgoglioso di essere il loro allenatore. Oggi non è andata come tutti speravamo, ma non dimentichiamoci il percorso che ci ha portato fino a qui. La forza di una squadra sta nel ricominciare e da lunedì lo faremo con più convinzione di prima. Il sogno è ancora lì, dobbiamo andare a prendercelo e abbiamo voglia di farlo”.

Ben detto: da lunedì pomeriggio la sua squadra tornerà al lavoro per preparare la gara con i veneti, sicuramente con ancora più entusiasmo di prima e con il desiderio di dimostrare che la débâcle contro la squadra di Massimo Rastelli è stato solo un brutto e inaspettato episodio. Con la consapevolezza che bisogna rimboccarsi seriamente le maniche e fare ancora punti.

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