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Sticchi Damiani a Piazza Giallorossa: “abbiamo bruciato le tappe, ma piedi per terra”

LECCE – Le sei vittorie consecutive alimentano sogni e speranze, ma è direttamente il numero uno dell’US Lecce, Saverio Sticchi Damiani, a placare gli entusiasmi e a ribadire come la strada verso il sogno chiamato promozione diretta è ancora lunga e tortuosa.

Il Presidente della società di Via Colonnello Costadura, ospite dell’ultima puntata di Piazza Giallorossa, ha fatto il punto in casa Lecce nel day-after del blitz dei giallorossi sul campo del Pisa. Una gara sporca, poco spettacolare, ma che i salentini sono riusciti comunque a portare a casa grazie ad una prestazione da vero ‘branco’, paziente e cinico.

CRESCITA RAPIDA – A seguire, come sempre da vicino, i suoi ragazzi, proprio il Presidente. Non passano inosservate le sue espressioni durante tutti i 90 minuti, teso come una corda di violino. “Durante le partite il mio volto è sempre in tensione – ammette – e devo dire la verità: ora sono contento. Non tanto per la classifica, che è bellissima, ma per il fatto che non pensavo che potevamo crescere così in fretta. Nel calcio ci sono dei tempi tecnici e quando in estate parlavamo di un progetto triennale mi sembrava anche ottimistico, anche perché venivamo da una retrocessione dolorosa. E invece abbiamo bruciato le tappe grazie al lavoro maniacale di tutti noi, del Direttore Pantaleo Corvino, del mister e dei ragazzi. Alla fine della stagione tireremo le somme: abbiamo probabilmente il calendario più difficile delle squadre di testa e non sappiamo come andrà finire. Ciò che invece è certo è la crescita di un progetto solido che ha preso il volo. Stiamo facendo giocare ragazzi giovanissimi, del 2000, del 2001, che stanno impressionando tutti. Sta nascendo qualcosa di molto bello”.

LE SVOLTE – Una stagione tra le più imprevedibili quella in corso. Il covid ha spazzato molte certezze, tra cui quelle del supporto continuo e costante da parte della tifoseria. E poi l’amarezza della retrocessione, uno spogliatoio rivoluzionato e multietnico, una serie di alti e bassi che hanno fatto cambiare l’umore della piazza in continuazione. Ma quando a Sticchi Damiani viene chiesto quale sia stato il vero punto di svolta della stagione, lui spiega: “in questa stagione ce ne sono state varie di svolte. La prima quando, ad inizio campionato, stavano nascendo delle delusioni figlie del calciomercato. Poi c’è stata la svolta nel rapporto tra la società e i giocatori che ovviamente tengo per me e che abbiamo gestito con fermezza. E poi c’è stata la bravura dell’allenatore che, con un gruppo del tutto nuovo, ad un certo punto ha trovato la quadra, il giusto equilibrio tattico che, col tempo, ha saputo gestire al meglio. La quarta svolta, poi, è stata quando il gruppo è diventato Gruppo: è finito il tempo dell’io e si è iniziato a pensare al Noi. I ragazzi ora intravedono la possibilità di una svolta anche per le loro carriere: sono tutti coinvolti, con l’obiettivo che è lì, ad un mese di distanza. Pochi giorni fa abbiamo fissato il premio promozione che ritengo sia un ulteriore, grande, incentivo, ma senza assilli perché se qualcuno farà meglio di noi, applaudiremo ai vincitori“.

“Abbiamo fatto, con queste sei vittorie consecutive, qualcosa di incredibile, di storico. Abbiamo l’opportunità di tagliare un traguardo pazzesco che adesso è proprio lì, ad un passo. Tra i segreti di questo score c’è senza dubbio la possibilità per il mister di ricorrere ad una panchina lunga e di qualità: abbiamo costruito una rosa sapendo della regola delle cinque sostituzioni e dei tanti turni infrasettimanali. Su questi presupposti si è poi inserito il lavoro e il talento di Pantaleo Corvino che costruito una grande squadra. E dalla panchina si può attingere ancora perché secondo me non abbiamo ancora visto tutto, come le doti di Nikolov e Yalcin”.

IN CREDITO CON GLI EPISODI – Entrando nell’analisi degli episodi dell’ultima gara contro il Pisa, il Presidente Sticchi si sofferma principalmente su tanto discusso rigore reclamato dai padroni di casa per il contatto in area tra Maggio e Palombi. “Per me si tratta di un gran salvataggio da parte del nostro difensore. In questa stagione, ad ogni modo, siamo fin troppo in credito con la sorte per molti episodi a noi sfavorevoli: penso alle due gare col Brescia, ma anche Cosenza, Frosinone, Pescara, Chievo…  gli episodi sono stati tantissimi e quando qualcosa non ci è andata bene siamo comunque stati contenuti nelle analisi. Ora per un episodio dubbio mi pare che si stia facendo un po’ troppo rumore“.

PROSSIMO AVVERSARIO – Il Lecce, ad ogni modo, ha già voltato pagina ed è focalizzato sul prossimo impegno, quello contro la Spal. Un altro big match sul quale Saverio Sticchi Damiani chiede massima allerta. “Ci vuole il miglior Lecce perché l’avversario ha ancora l’ossatura della Serie A. Ha un organico da primo posto ed è così che va affrontata. Il calendario non consente di fare calcoli. Abbiamo sempre ragionato partita dopo partita e continueremo a fare così. Siamo nella fase clou, dove saranno i dettagli a fare la differenza.

STRUTTURE&STADIO – Capitolo investimenti. La stagione 2020/21 è stata quella del cambio di passo non solo sul piano tecnico, ma anche su quello strutturale con Acaya divenuto un vero e proprio quartier generale. “Mai come quest’anno abbiamo investito nelle strutture, nelle attrezzature e nelle persone. Ad Acaya non viviamo solo le due ore di allenamento quotidiano, ma è un vero e proprio centro sportivo. In nostro approccio al calcio è cambiato anche sotto questo aspetto”, spiega il Presidente.

E a proposito di strutture, chiosa finale da parte di Saverio Sticchi Damiani sul “Via del Mare”, pronto a cambiare volto con i prossimi Giochi del Mediterraneo del 2026 con l’impianto leccese sede delle gare di calcio. “A fine campionato – spiega – il CONI ha già calendarizzato di primi interventi per un valore di circa 5 milioni. Si partirà dalle aree esterne, con dei corner commerciali e i box per la Stampa. Non abbiamo ancora certezze sulla possibile copertura integrale dell’impianto, ma siamo in attesa”.

G. Serafino

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