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Vaccini, si tenta la stretta per marzo. Moderna agli over 80 a domicilio e ai pazienti fragili

BARI – Le uniche informazioni possibili arrivate dalla struttura commissariale nazionale sono per il mese di marzo. Nessuna altra informazione, anche sommaria, sulle forniture dei vaccini per aprile. E così si deve continuare, navigando a vista facendo i conti dose per dose, paziente per paziente.

Una nuova circolare diramata a tutte le Asl dalla Regione, nelle scorse ore, fissa qualche altro punto nel programma vaccinale della popolazione. Tentando di stringere i tempi, appunto, almeno per marzo.

Questi i punti chiariti: il vaccino Moderna sarà destinato a chi ha già assunto la prima dose dello stesso, le ulteriori dosi disponibili dovranno essere destinate, in ordine di priorità, ai cittadini, dai 16 anni in su, fragili, affetti da patologie critiche e correlate al tasso di letalità associata a covid; in più sarà destinato a tutti gli over 80 che hanno scelto la somministrazione a domicilio. Il motivo è semplice: è equivalente al Pfizer ma permette una maggiore agilità nel trasporto perché non strettamente dipendente dalle temperature basse. Entro il 10 marzo, dunque, le Asl dovranno quantificare i soggetti interessati da questa direttiva, fornendo nominativi e specifiche. Per gli over 80 è più rapido perché le prenotazioni per la somministrazione a domicilio sono già registrate e avviate, mentre per i soggetti fragili si incroceranno i dati che già sono in possesso delle Asl con le prenotazioni che verosimilmente si apriranno.

Entro il 14 marzo, invece, saranno vaccinati tutti gli operatori scolastici che non sono risultati compatibili con il vaccino AstraZeneca. Sarà, poi, effettuato un recall di tutti i soggetti non ancora vaccinati e che, invece, possono utilizzare AstraZeneca.

Entro il 14 marzo prossimo, inoltre, dovranno pervenire alla Regione elenchi aziendali di medici e professionisti sanitari da destinare quali equipe ulteriori alle attività in questione perché l’obiettivo è ampliare la capacità produttiva degli attuali hub vaccinali. Il punto è questo: l’accordo con i medici di base ancora non c’è. Nelle prossime ore è prevista una nuova riunione che, probabilmente, sarà risolutiva. I medici dovrebbero vaccinare ovunque, a casa dei pazienti, negli hub e anche nei loro studi ma questo ultimo passaggio è da chiarire nelle tempistiche. Saranno aiutati dai colleghi della continuità e del 118 che vorranno prestarsi. L’accordo economico dovrebbe prevedere 6 euro ad ogni vaccino, aumentato a 20 nel caso di somministrazioni a domicilio. Se ne saprà di più nelle prossime ore.

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