LECCE- Ha confessato Salvatore Carfora, accusato dell’omicidio della ex compagna Sonia Di Maggio, la 29enne originaria di Rimini, uccisa a coltellate per strada, a Specchia Gallone, frazione di Minervino di Lecce. L’uomo è stato interrogato presso il carcere di Borgo San Nicola, dove si è svolta l’udienza di convalida del fermo davanti al gip Giulia Proto.
Assistito dall’avvocato Cristiano Solinas, ha risposto a tutte le domande, ha ricostruito le concitate fasi della vicenda ed ha confessato di aver ucciso Sonia. Carfora risponde dell’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e stalking, come risulta nel provvedimento a firma del procuratore capo Leonardo Leone De Castris e del sostituto procuratore Alberto Santacatterina.
Intanto nella tarda mattinata di oggi, gli Agenti del Commissariato di Otranto, hanno rinvenuto nelle campagne di Minervino il coltello e gli indumenti di Salvatore Carfora. Il coltello a serramanico da sub, di 20 cm con lama di 8 cm, era sotto un cumulo di pietra a circa 200 metri dal luogo dell’omicidio, nei pressi della scuola elementare di Specchia Gallone mentre gli indumenti (giubbotto, felpa, pantaloni e calze) erano dietro un muretto a secco, ben occultati sotto un cumulo di pietre, alle spalle del cimitero di Minervino, dove l’uomo aveva trascorso la notte. Sul posto la Polizia Scientifica ha refertato le innumerevoli tracce ematiche delle quali erano intrisi gli indumenti e l’arma del delitto.