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Corvino: “Calciomercato molto impegnativo, il nostro è stato creativo”

LECCE (di Carmen Tommasi) – Pantaleo Corvino, il responsabile dell’area tecnica del Lecce, ha parlato del calciomercato invernale molto difficoltoso come lo è stato quello estivo, dei nuovi acquisti, e del campionato di serie B che è molto competitivo e pieno di insidie. La speranza è quella di fare sempre meglio e di portare a casa dei risultati importanti: “Sono passati solo quattro mesi da quando le linee guida del progetto mi sono state consegnate. Sapevo che sarebbero state linee guida che mi avrebbero impegnato molto. Immaginavo che sarebbe stato un calciomercato impegnativo come non mi era mai successo prima. Attraverso ogni sforzo, ogni energia, mettendoci tutta la mia anima, lavorando per la mia gente e per i miei tifosi, ho cercato di lavorare intensamente in questi mesi. Non era facile rafforzare una rosa attraverso innesti di qualità, per alimentare una fiammella e per poter essere di intralcio a chi ha pensato da subito di raggiungere la serie A. Ci sono diversi club -ha dichiarato Corvino- che hanno puntato sin dall’inizio quest’obiettivo. Non era facile acquistare giovani di qualità. Non era facile ristrutturare un settore giovanile, affinché esso tornasse a splendere come una volta. Nonostante ciò lo sforzo è stato fatto. Abbiamo fatto un bel vestito, ma adesso deve modellarsi sulla squadra. Se questo accadrà possiamo toglierci qualche soddisfazione. Se qualche pareggio si fosse trasformato in qualche vittoria avremmo potuto vantare qualcosa di importante da subito.

I GIOVANI – Spazio ai giovani, seppure non italiani e Corvino spiega anche il perchè: “Non è facile fare una rosa con italiani bravi, il calcio ha le sue dinamiche e le sue regole. Un giovane bravo se lo vuoi italiano costa l’ira di Dio. Io ho sempre cercato i giovani bravi di crescerli in casa, nel settore giovanile. Abbiamo voluto fare un mercato creativo, virtuoso. Sono andato su mercati inusuali. Lo sforzo c’è stato. Il tempo ci dirà se abbiamo lavorato bene. In questi mesi però non abbiamo lesinato nessuno sforzo. I tifosi meritano una squadra all’altezza di questo territorio, il territorio merita un settore giovanile che torni a splendere. Io mi sono sforzato per contribuire a questo fine. Certe cose se le fa l’Udinese si dice che sono fenomeni, se le fa Corvino si dice che Corvino lavora troppo con gli stranieri. Ho lasciato la Fiorentina con 7 titolari italiani, ma mi viene affibbiata la nomea di quello che ha ritrosia sugli italiani. Noi lavoriamo su potenzialità importanti, se le troviamo al Polo Nord andiamo al Polo Nord”.

VIGORITO E PETTINARI, LA SITUAZIONE –  Mauro Vigorito e Stefano Pettinari alla fine sono rimasti a Lecce: “Con tutti coloro i quali hanno espresso la volontà di andare via abbiamo usato sempre il buon senso, ma abbiamo sempre detto che il Lecce non doveva essere danneggiato. Per Pettinari abbiamo cercato di tenere conto delle situazioni. Essendo a scadenza di contratto, a differenza di Vigorito, non rientra più nei nostri piani. Fuori rosa? Ho detto solo che non rientra nei nostri piani…“.

ECCO YALCIN – Il direttore parla, poi, anche dell’attaccante turco Guven Yalcin arrivato dal Besiktas: “Era una idea inizialmente quasi impossibile, poi strada facendo l’abbiamo percorsa e alla fine siamo riusciti a chiudere la trattativa. Yalcin completa per caratteristiche le richieste dell’allenatore sul fronte offensivo“.

CAPITOLO MAGGIO – In difesa è arrivato un elemento molto esperto, Christian Maggio un classe ’82: “Noi eravamo molto soddisfatti del rendimento di Adjapong. Avevamo bisogno di un calciatore capace di arrivare sul fondo, a discapito della fase difensiva. Abbiamo avuto poco tempo per sostituirlo. Maggio lo conosco da quando era alla Fiorentina, sapendo che era svincolato quando l’ho chiamato l’ho messo in difficoltà, sapevo che aveva anche altre richieste ma alla fine è prevalsa la scelta di Lecce“.

CHE SERIE B –  Una serie cadetta molto difficile quella che si sta giocando nella stagione 2020-21: “Si tratta di una stagione particolare. È una serie B in cui 14-15 squadre possono essere protagoniste e altre squadre non sono molto lontane. In questo campionato si rischia di retrocedere facilmente, proprio per la sua competitività. Ho lavorato tenendo conto di questo. Quest’anno la differenza la fanno i particolari, anche i più piccoli. Avere avuto fuori l’allenatore per cinque giornate ad esempio è un particolare importante. Per la nostra squadra è un fattore importante non avere i tifosi, che in passato hanno dato punti alla squadra. Chi mi è piaciuto di più tra i calciatori? Un girone è troppo poco per giudicare un calciatore, per i giudizi definitivi aspetto fine stagione”.

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