LECCE- La denuncia sporta dai familiari di Giorgia Sergio, la ragazza di 26 anni di Martignano morta dopo tre giorni di agonia in ospedale, vittima di quello che in un primo momento sembrava un banale infortunio sul lavoro avvenuto il 13 gennaio scorso, ha portato la Procura a disporre l’autopsia che sarà eseguita i primi giorni della prossima settimana. Sul registro degli indagati, come atto dovuto in vista dell’esame autoptico, sono stati iscritti sei medici che hanno avuto a che fare con la 26enne durante il suo ricovero nell’ospedale di Scorrano prima e in quello di Lecce poi.
Giorgia, impiegata in un’impresa di pulizie, era salita su una scala per pulire una vetrinetta in un bar di Calimera. All’improvviso aveva perso l’equilibrio e cadendo aveva urtato con il fianco sullo spigolo di un tavolino. E’ stato questo che le avrebbe provocato un’emorragia dalla quale, probabilmente, non si è più ripresa. A Scorrano la ragazza era stata sottoposta ad un lungo intervento chirurgico, poi, ritenuta in pericolo di vita, era stata trasferita a Lecce. Anche qui c’era stato un nuovo intervento per rimuovere le garze e i tamponi usati per bloccare l’emorragia. Intervento che, aveva comunicato un medico alla famiglia, era andato bene. Il fegato era fortemente dannegiato ma Giorgia non avrebbe avuto bisogno di un trapianto, come in un primo momento si era pensato. Ma le notizie erano altanelanti, con segnali di ripresa e improvvisi peggioramenti, sino a quando, alle 19 di domenica 17 gennaio, viene comunicata ai familiari la sua morte.
Assistiti dall’avvocato Francesco Zacheo, il compagno e i genitori della ragazza hanno formalizzato una denuncia per capire cosa sia accaduto in quelle ore così drammatiche.