LECCE – Entra in vigore l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e le regioni italiane assumono i nuovi colori che indicano le rispettive aree di rischio contagio covid. Dal più alto al più basso: rosso, arancione, giallo.
E la Puglia torna arancione.
Il capitolo SPOSTAMENTI è quello che vede le restrizioni maggiori:
Il coprifuoco dalle 22 alle 5 resta. Non si può entrare né uscire dalla Puglia e non si può andare in un comune diverso dal proprio. Tranne, ovviamente, che per motivi di salute, per lavoro, per rientrare nel proprio domicilio o se si ha bisogno di servizi non reperibili nel proprio comune. Se si abita in un comune che conta fino a 5mila abitanti, ci si può spostare nel raggio di 30 km, tranne però che per raggiungere un capoluogo di provincia.
Si può, in un massimo di due persone -ma non vengono contati i minori di 14 anni e le persone non autosufficienti- andare a trovare un familiare o un amico, ma una sola volta al giorno.
Anche all’interno del proprio comune è comunque fortemente raccomandato non spostarsi.
I RISTORANTI sono aperti, ma solo per garantire le consegne a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. Non si può consumare al banco, né al tavolo, né nei pressi del locale.
I BAR possono garantire l’asporto solo fino alle 18.
I NEGOZI sono aperti, sempre facendo rispettare le regole base anti contagio: distanza, no assembramenti, uso della mascherina. Aperti anche quelli all’interno di centri commerciali e gallerie, che però saranno chiusi nei festivi e prefestivi, quando invece potranno restare aperti farmacie, tabaccherie, negozi di generi alimentari, edicole.
PARRUCCHIERI, BARBIERI, ESTETISTI restano regolarmente aperti.
Il capitolo SCUOLA in Puglia è regolato dall’ordinanza numero 14 emanata dal presidente Emiliano: vale fino al 23 gennaio incluso, e prevede per le scuole superiori il 100% di didattica digitale integrata e, per primaria e medie, le lezioni in presenza, ma con la possibilità, per le famiglie, di chiedere la didattica digitale integrata.
Le PALESTRE sono chiuse, così come pure piscine, centri termali, impianti sciistici.
MUSEI, TEATRI, CINEMA, SALE GIOCHI sono chiusi.
Per applicare e attribuire a qualche regione la già prevista “area bianca” che ha il sapore del “liberi tutti”, introdotta dall’ultimo Dpcm, bisognerà aspettare che il livello di allerta cali.