LECCE – “Il servizio 118 è da sempre sotto organico di Medici per via delle condizioni contrattuali poco dignitose che i professionisti sono costretti a sottoscrivere. Il 118 negli anni è cambiato, scrivono gli stessi professionisti: non si parla più di un semplice servizio di trasposto ospedaliero ma di vere e proprie unità mobili di rianimazione che possono fare la differenza tra la vita e la morte. Da anni però Medici che salgono sulle ambulanze ne sono pochi, in molti seguono i corsi di Emergenza Medica Territoriale, ma al momento di sottoscrivere un contratto di lavoro si tirano indietro per le precarie condizioni contrattuali, scegliendo così lavori di minore responsabilità, maggiormente remunerativi e meno stressanti qualora si voglia lavorare sul territorio. Un problema conosciuto molto bene dalla classe politica, soprattutto dal Presidente Michele Emiliano che a Maggio promise l’assunzione di quei medici che volessero passare alla dipendenza. Da quelle parole non seguirono mai i fatti”. I Medici Convenzionati del 118 Lecce hanno manifestato lo scorso 4 gennaio sotto la direzione generale della Asl. “Nell’incontro – specificano i medici leccesi – si è dimostrato interesse nel voler collaborare in un adeguamento contrattuale, interesse mostrato anche dal Consigliere Regionale Paolo Pagliaro che nel primo consiglio regionale del 2021 ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere una risposta concreta alla questione. La protesta non è passata inosservata ai colleghi delle altre provincie pugliesi: nel giro di pochi giorni sono state ricevute numerose telefonate dove si è espressa l’intenzione di voler protestare e dimettersi dal servizio 118, qualora non vengano mantenuti gli impegni presi dal Governatore Emiliano. Il Consigliere Pagliaro, unico politico che per adesso si è mosso fattivamente per la questione, ha chiesto tempistiche chiare e precise sulla questione . L’Assessore alla sanità Lopalco ha espresso interesse positivo , affermando di voler dare presto una risposta sui tempi tecnici. Se a breve- concludono i medici – non saranno date risposte. La protesta diventerà regionale”.
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