SALENTO – Nano vettori hi-tech per traghettare fertilizzanti capaci di contenere il batterio che ha fatto strage di milioni di ulivi in Puglia. Sono i primi promettenti risultati del progetto denominato “Demetra”, dedicato al design e alla sperimentazione di tecnologie innovative per contrastare l’avanzata di Xylella. Il progetto, che dopo due anni si concluderà a febbraio, ha coinvolto 4 enti di ricerca (tra cui l’Università leccese e il Politecnico di Bari) e 4 aziende. Il Salento, flagellato dal batterio, ha fatto la sua parte, con sperimentazioni condotte nelle campagne di Surbo e Gallipoli.
Ricercatori ed agronomi hanno fatto il punto proprio nelle scorse ore. Un dato su tutti è risultato il più incoraggiante: i nano-vettori hi-tech sembrano avere un ruolo importante nel contenimento o addirittura nella riduzione di xylella fastidiosa.
I risultati delle sperimentazioni condotte nelle campagne salentine sono tra i più rilevanti. Confrontando alberi infetti non trattati, con alberi infetti trattati con nanoparticelle di carbonato di calcio, è emersa in questi ultimi una riduzione della carica batterica della xylella.
Stessa riduzione è stata rilevata dopo l’uso di fertilizzanti organici su un oliveto di Surbo colpito dal batterio.
Il progetto, finanziato nel 2014 dalla Regione Puglia e partito però nel 2019, necessita ancora di ulteriori approfondimenti. Al momento perchè questo tipo di lotta al patogeno possa essere funzionale, presuppone un intervento nelle prime fasi della malattia.