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Puglia vicina alla zona gialla. Ma i contagi non rallentano

BARI – La Puglia domenica prossima potrebbe diventare zona gialla. Sarebbe questo l’orientamento del ministro Speranza, pronto a firmare l’ordinanza sulla base dei dati che vedono migliorare l’rt della Puglia, sceso sotto la soglia di guardia.

Gli ultimi dati del bollettino, però, parlano di 1101 nuovi casi – con il ribasso tipico del lunedì -, di questi 65 a Lecce, 69 a Brindisi e 162 a Taranto. Sono ben 30 i decessi in tutta la regione. Dati che appaiono distanti da quelli di una zona gialla.

Come mai una discrepanza così netta? “Sugli ospedali oggi si stanno scaricando le infezioni avvenute due, tre settimane fa – spiega l’assessore alla Sanità della Regione, Pierluigi Lopalco -. Ecco perché – continua – l’Rt sta andando bene, in prospettiva andiamo verso il miglioramento ma sull’attuale stiamo scontando un picco di infezioni avvenute due settimane fa“. La Regione sta valutando di inasprire le misure indipedentemente dalla scelta del governo? “Per il momento no – spiega il professore -, se inasprissimo oggi, communque gli effetti li vedremmo non prima di due settimane. Faremmo sacrifici che oggi non sono ancora necessari. E’ fondamentrale – aggiunge Lopalco – che il cittadino capisca che la situazione è molto seria, ci dobbiamo comportare come se stessimo in zona rossa. Se ciascuno di noi fa la sua parte – conclude –  non c’è bisogno di inasprire misure causando un danno economico alle attività commerciali”.

Intanto in Puglia qualcosa si muove sul fronte vaccini anticovid, per evitare di replicare il pantano di quelli antinfluenzali. Il governatore ha incontrato i vertici della Ptizer per fare il punto.

Per la Puglia saranno individuati centri di distribuzione che assicurino la catena del freddo che dovranno essere pronti per la seconda settimana di gennaio in modo da coprire la parte di popolazione che sarà decisa secondo un protocollo nazionale che sarà individuato in Parlamento. “La Regione – ha spiegato il presidente Michele Emiliano – farà la sua parte per assicurare la migliore riuscita della distribuzione e somministrazione del vaccino, sul quale si ripongono molte speranze per  iniziare il superamento della fase emergenziale”.

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