Vigilanza tra ratti e sotto il sole: nell’Hotspot di Taranto situazione critica per le forze di Polizia

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TARANTO- Gravi carenze igieniche, e non solo, rendono alquanto difficoltoso per gli agenti di polizia del XV Reparto Mobile, in servizio in questi giorni nell’Hotspot di Taranto, svolgere il servizio di sorveglianza alle centinaia di migranti che arrivano nel centro, come disposto dal Ministero dell’Interno, per il ricovero in quarantena dopo essere stati identificati in Sicilia.

A denunciare la situazione sono i rappresentanti delle siglie sindacali S.I.U.P. , S.A.P., F.S.P. Antonio Digregorio, Arnaldo Di Michele e Rocco Caliandro. Lamentano innanzitutto l’assoluta insufficienza dei servizi igienici dedicati alle forze di polizia. L’unico luogo è un container che alcuni mesi fa si è incendiato e presenta ancora le pareti annerite. E’ l’unico utilizzabile nell’arco delle ventiquattro ore per i circa centocinquanta operatori. “La struttura- dicono i sindacalisti- è priva di misure di contenimento efficienti. Gli operatori vengono smistati lungo il perimetro dell’Hot Spot, un muro umano, per dissuadere e impedire l’allontanamento dei migranti dal centro. Ciò comporta l’esposizione per diverse ore al sole con temperature di oltre 35 gradi. A questo si deve aggiungere la vicinanza delle vasche di raccolta dei liquami provenienti dai servizi igienici della struttura ed il proliferare di ratti nelle vicinanze”.

Per questo motivo si chiedono al Prefetto di Taranto Demetrio Martino e al questore di Taranto Giuseppe Bellassai, urgenti interventi di derattizzazione e di disinfestazione delle aree e interventi di natura logistica per migliorare le condizioni in cui sono costrette a lavorare le forze di Polizia.

 

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