Politica

L’unità del Centrodestra fa infuriare Zingaretti: appoggiate i nostri candidati

SALENTO- Non si può governare a Roma ed esser spaccati nelle regioni e rischiare di perdere, dopo l’accordo del Centrodestra  in tutta Italia, Zingaretti si infuria con i 5 stelle ma in Puglia non lo ascoltano

 

“Tra le forze politiche unite a sostegno del Governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo è ridicolo: si può Governare insieme 4 anni l’Italia ma non una Regione o un Comune perché questo significherebbe “alleanza strategica”. Ridicolo! Il riformismo non è testimonianza, è la costruzione di un progetto che cambia le cose realmente per il Paese e non per raccattare voti. Io che invoco, pratico e costruisco unità sarei “il matto”. Così e senza mezzi termini il segretario del Pd, Zingaretti.

Un appello per l’unità anche in Puglia chiedendo il voto per Emiliano. Per il numero uno del Pd si corre il rischio di perder ovunque. L’appello maggiore è rivolto ai cinque Stelle detentori della percentuale più, alta tra gli alleati, rispetto a Renzi e Calenda ma la sua sortità sembrerebbe non impietosire nessuno. In Puglia i grillini per cinque anni non si sono sottratti ad attacchi frontali all’uscente Emiliano e seppur in quest’ultimo periodo abbiano attenuato i toni non ci sarebbe alcuna ipotesi di accettare la proposta di Zingaretti. Da parte di Renzi tutto è possibile ma Scalfarotto, il candidato pugliese, fu il primo a manifestare insofferenza verso il suo ex partito, appunto il Pd, uscendone da sottosegretario di Stato in carica. Ad ora la partita in Puglia, almeno nelle intenzioni, rimane a 5 (Emiliano – Fitto – Laricchia – Scalfarotto e Conca) pur se la presentazione ufficiale delle candidature potrà avvenire sin dal prossimo 6/7 Agosto qualora dovessero confermare la data per l’election Day del 20/21 settembre. Succederà qualcosa sino al mese del solleone? Nessuno ad oggi si sbilancia ma la frase che Zingaretti spera possa far riflettere, oltre a taciti messaggi sulla tenuta o meno del governo Conte, potrebbe esser l’allarme per una vittoria garantita agli avversari ovunque uniti che piaccia o meno.

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