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Liverani: “Lo spirito è quello giusto, c’è tanta voglia di tornare in campo”

LECCE – “Lo spirito è quello di dover ripartire col calcio, c’è tanta voglia di tornare in campo anche se le difficoltà sono tantissime”.

Fabio Liverani, allenatore del Lecce, alla vigilia del ritorno in campo dopo l’emergenza sanitaria, ha parlato della sfida col Milan, partendo dai problemi che la sua squadra ha riscontrato in questa ripresa e dei tanti calciatori che non avrà a disposizione ed è un prezzo alto che paga:

“Per adesso paghiamo un prezzo abbastanza alto, il fermarsi per oltre 70 giorni ha creato grandi problemi; ad oggi sicuri assenti Barak, Deiola e Farias, Dell’Ordo e Donati squalificato, Farias e Barak credo che a breve siano recuperabili, Deiola ci vorrà di più, Dell’Orco deve entrare in condizioni”.

Con tutte queste assenze Rispoli così come Meccariello si candidano per un posto da titolare per sostituire Donati, mentre a centrocampo gli uomini sono contati:

“Rispoli è un’alternativa, dobbiamo valutare alternative, non c’è la possibilità di avere un pensiero unico perché le difficoltà sono dietro l’angolo e si possono avere defezioni. Faremo la conta, ovvio che quando abbiamo due o tre defezioni in un reparto la scelta è obbligata”.

Prima il Milan e poi la Juventus partite difficoltose ma il Lecce è una squadra anomala e non deve avere paura di nessuno:

“Non è una squadra che rispetta molto i pronostici, possiamo vincere con tutti e perdere con tutti. I valori a bocce ferme sono differenti ma c’è anche l’incognita, ovviamente loro avendo già giocato partite ufficiali sono avvantaggiati mentre noi dovremo subito capire e adattarci”.

Adesso però testa solo ai rossoneri:

“Una partita difficile contro una squadra che ho visto in grande forma fisica contro la Juventus ha ha individualità forti che possiamo colmare solo col collettivo”.

Dodici gare per fare 15 punti da aggiungere ai 25 già in saccoccia, questa sembra essere la quota da raggiungere per agguantare la salvezza:

“Credo che la quota sia sempre intorno ai 40, credo che le squadre sino ai 30 punti siano tutte vicine per giocarsi la salvezza, il terzultimo posto”.

Non ci saranno i tifosi, tutto sarà molto triste e per Liverani questo non è lo stesso calcio di prima:

“Credo di essere stato uno dei primi a dire che visto il distanziamento e le situazioni, in uno stadio di 30 mila persone penso che si possa far entrare 8 – 10 mila persone. Mi auguro che piano piano si possa cominciare ad aprire gli stadi, trovando delle situazioni che non siano di assembramenti e si torni alla normalità. Non credo sia lo stesso sport, ci adeguiamo, è un omento che ha colpito tutto il mondo ma nessuno può dire che è lo stesso sport di quello che avevamo lasciato”.

 

M.C.

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