BARI – Un pantano dal quale uscire, e anche in fretta. E’ stato questo il motivo per cui oggi si è tenuto un vertice di maggioranza per il centrosinistra regionale. Lo scivolone – l’ennesimo – nell’ultima seduta della massima assise regionale preoccupa i partiti che fra poco, dovranno rendere conto di quanto fatto in questi 5 anni. Il nodo Cassano è difficile da sciogliere ma è stato l’argomento cardine del vertice.
In agenda anche altri punti da discutere, come la doppia preferenza di genere, la legge elettorale, ma, come detto, soprattutto il pomo della discordia nella maggioranza che continua a far mancare il numero legale quando in aula arriva il momento di discutere l’emendamento del centrodestra. Per le opposizioni Massimo Cassano va disarcionato dall’Arpal, l’Agenzia per il Lavoro che guida da quando, allontanatosi dal centrodestra, è stato premiato dal presidente della Regione. La maggioranza su questo aspetto non è compatta ed è per questo che le sedute finiscono sempre con una fumata nera e una fuga strategica dall’aula. Il problema tornerà nella seduta del 16 giugno prossimo. Nessuna indicazione emerge dal vertice tranne la richiesta del governatore Emiliano di prendere una decisione senza creare ulteriori spaccature e fratture nella coalizione. La certezza è che occorre votare per superare il muro, perché poi a conti fatti mancheranno all’incirca 5 sedute prima del fischio finale della legislatura.