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Provenzano: “Attualmente il rispetto dei protocolli non consente aperture ai tifosi”

LECCE – La ripresa del campionato di serie A significa mettere le società di fronte anche alla difficoltà dell’organizzazione di un evento che sarà completamente diverso rispetto al passato e l’anomalia non si ferma soltanto all’assenza di pubblico ma si estende al rispetto di un protocollo abbastanza stringente; ne ha parlato lo Stadium Manager dell’US Lecce, Donato Provenzano, che ha un gran da fare in questi giorni visto l’imminente impegno col Milan del 22 giugno, e sullo svolgimento delle gare a porte chiuse è stato molto chiaro.

Attualmente bisogna essere abbastanza onesti: si è faticato abbastanza con la Federazione, con la Lega Calcio, e gli organismi coinvolti, Governo e Comitato tecnico scientifico, si è faticato per riprendere prima gli allenamenti e poi le competizioni a porte chiuse. Attualmente il rispetto abbastanza rigido dei protocolli in particolare del gruppo squadra, dei tesserati che sono soggetti a uno screening sanitario molto attento, tamponi test sierologici, non consente aperture alla tifoseria.

Noi ci auguriamo che la situazione prenda una piega decisamente positiva per il bene comune e non solo del mondo dei tifosi, ma per tutta la comunità, per poter pensare ad una riapertura graduale al pubblico.

Le raccomandazioni che ci sono in tutti i contesti, che condizionano il nostro quotidiano, centrano poco con un evento gioioso qual è il calcio; stiamo lavorando a questa ripartenza, che rappresenta un banco di prova per riacquistare la macchina organizzativa. Siamo fiduciosi per questa rinascita”.

Donato Provenzano, Stadium Manager US Lecce (foto Marco Lezzi)

Perciò è in via di definizione l’intero piano gestione evento, il piano sanitario, il mantenimento delle condizioni di sicurezza dello stadio basato sulla necessità di tutelare al massimo il gruppo squadra. Nonostante le limitazioni ed i sacrifici però in casa Lecce sono fiduciosi che questo sia il primo passo per la riapertura contingentata al pubblico in base, ovviamente, alle decisioni del governo. Attualmente saranno ammesse 300 persone nell’interno dello stadio, lo stretto necessario per garantire lo svolgimento dell’evento e garantire sicurezza e servizi, priorità però è preservare il gruppo squadra:

Il numero complessivo è stato fortemente raccomandato dagli esperti del comitato tecnico scientifico, 300 persone totali, tra arbitri, squadre, allenatori, produzione televisiva, con qualche eccezione motivate da esigenze organizzative che variano da stadio a stadio. Si tratta di attuare un rigido protocollo di natura sanitaria, oltre al contingentamento delle 300 persone, anche dei servizi essenziali per l’organizzazione dell’evento; altro obiettivo è preservare il gruppo squadra che vive la quotidianità tra allenamenti, tamponi e test sierologici, monitorata dal responsabile sanitario che per noi è il dott. Palaia, anche sui consigli del medico di lavoro della federazione; il nostro compito è di preservare questo gruppo da tutto il resto”.

Dunque è tutto pronto anche a Lecce per questo nuovo inizio, per l’inizio della nuova era del calcio ed al momento, senza possibilità di ripensamenti, si giocherà in stadi vuoti e quello che mancherà più di ogni cosa è quel boato caloroso di chi ama questo sport.

M.C.

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