
BRINDISI – “La Procura della Repubblica di Brindisi ha sempre seguito e segue ancora con attenzione e scrupolo le, recentemente note, vicende relative agli impianti brindisini in uso e nella disponibilità di Versalis s.p.a.”. Tiene a ribadirlo, con una nota ufficiale, direttamente il procuratore della Repubblica Antonio De Donno, nei giorni in cui a Brindisi il dibattito su lavoro e salute è più che mai in primo piano. La vicenda è quella dell’aria irrespirabile, dell’odore acre che tantissimi cittadini hanno segnalato alle autorità. È seguita un’ordinanza urgente con cui il sindaco Riccardo Rossi ha stoppato il lavoro di Eni Versalis, che in quei giorni stava effettuando delle attività di manutenzione degli impianti del petrolchimico. Poi il report di Arpa, che ha fotografato la situazione: sforamenti, rispetto al solito, dei livelli di sostanze cancerogene come benzene e toluene, con picchi nel perimetro del petrolchimico. L’azienda, dal canto suo, continua a dire di non essere responsabile di queste emissioni.
De Donno oggi fa sapere: “In particolare, il Procuratore Aggiunto dr. Antonio Negro (responsabile del primo gruppo di lavoro che si occupa anche dei reati ambientali), con la preziosa collaborazione di ARPA Puglia, di propri consulenti e del Gruppo Carabinieri Forestale di Brindisi, svolge ogni accertamento necessario e utile anche per verificare quanto emerso negli ultimi giorni (emissioni odorigene e picchi di benzene), e quindi finalizzato ad accertare eventuali responsabilità penali qualora emergano connessioni causali tra i fenomeni registrati e le attività di Versalis, che ha manifestato piena disponibilità a collaborare con questo Ufficio, ovvero di altre aziende”.
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