LECCE – Il 15 giugno è la data di insediamento delle commissioni d’esame per la maturità 2020. Ebbene, ad un mese da quella data, esiste solo una bozza di un’ordinanza ministeriale che stabilisca come affrontare i test, in presenza, fisica, di alunni e professori. L’ordinanza sulla maturità, come quella sulla valutazione finale e l’analogo provvedimento sugli gli esami di terza media, di fatto è ancora al vaglio del Consiglio superiore della Pubblica istruzione che ha tempo fino a domani per esprimere il parere definitivo.
Già nell’attesa, però, l’Associazione Presidi d’Italia, per bocca del dirigente e presidente provinciale Giovanni Casarano, ha già manifestato più di una perplessità sulla modalità proposta dalla Ministra Azzolina. “Le direttive abbozzate -spiega- potrebbero essere strutturalmente inaccoglibili e dunque le ipotesi, già di per sé, risultano inapplicabili”.
I tempi, intanto, stringono: insegnanti e dirigenti non sanno come procedere. I consigli di classe della scuola superiore, ad esempio, entro il primo giugno dovrebbero assegnare un argomento ai maturandi che gli stessi dovrebbero formalizzare e riconsegnare entro il 13 giugno.
Il primo interrogativo è presto servito: l’argomento in questione deve essere diverso per ogni studente o unico per tutta la classe? Stessa confusione per gli esami di terza media che di fatto, stando alla bozza, sarebbero aboliti, facendo semplicemente coincidere la valutazione finale con lo scrutinio conclusivo. L’unica differenza consistebbe nell’elaborato che i giovanissimi studenti dovranno consegnare e discutere in videoconferenza entro la fine delle lezioni, su un argomento assegnato dai propri insegnanti. Senza alcuna ufficialità però, tutto resta al palo.
Tra griglie di valutazione e indicazioni aleatorie, l’invito provocatorio dell’Associazione Presidi è servita: “Se tutto questo è propedeutico alla piena automia della scuole professata dalla Ministra -concludono- lo dicesse chiaramente. Noi siamo pronti”.
E.Fio