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Lievissimo rialzo dei contagi: 36 nuovi casi in Puglia. Sono 17 nel Salento

BARI – Sono 36 i nuovi casi di positività al covid in Puglia. Di questi 17 nelle province del Salento. Nuovo lieve rialzo dei contagi, dunque. Ma il trend si conferma in calo. Stabile, purtroppo, il numero dei decessi.

Se il 25 aprile, la percentuale dei positivi al covid, rispetto ai tamponi effettuati era dell’1,4%, 24 ore dopo, il 26 aprile la percentuale sale al 2,78%. I 36 tamponi sono risultati positivi su un totale di 1294 test totali effettuati.

Un numero che, comunque, conferma il trend degli ultimi giorni e cioè una decrescita dei contagi. Ne siamo fuori? No e va ribadito. L’esperto Pierluigi Lopalco, lo ha detto chiaramente in questa intervista a TrNews: anche quando saremo a contagi 0, non potremo abbassare la guardia perché significherà solo che i focoali sono stati spenti tutti ma gli asintomatici sono ancora in giro.

Ma vediamo i dati nel dettaglio: dei 36 nuovi contagi, 10 sono stati registrati nella provincia di Brindisi – il numero più alto oggi – 5 nella provincia di Lecce, 2 nella provincia di Taranto, 8 nella provincia di Bari, 8 a Foggia 1 nella Bat.

Stabile, purtroppo, il numero di decessi. Anche oggi ne sono stati registrati 8, nessuno nel Salento: 1 in provincia di Bari, 5 in provincia di Foggia, 2 provincia Bat.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 55.992 test. Il 77% è curato a casa, il 21% in ospedale e il 2% in terapia intensiva. Quest’ultimo è un trend in decrescita come nel resto d’Italia. Ad oggi sono scesi a 48 i ricoverati in terapia intensitva in tutta la Puglia.

Dieci persone in più sono guarite rispetto a 24 ore fa, il totale infatti sale a 612.

Intanto un nuovo volo cargo dalla Cina ha consegnato alla Puglia 65 tonnellate di dispositivi di protezione: 200mila tute, 90mila calzari, 100mila mascherine, 150mila camici. Il materiale  – ha spiegato il dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario – costituisce la scorta di sicurezza di dispositivi di protezione per tutto il sistema sanitario regionale, per fronteggiare la casistica attualmente in corso e per il futuro”.

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