Il Pres. Sticchi Damiani: “Ripresa solo a rischio zero contagio”

Saverio Sticchi Damiani, presidente US Lecce (foto P.Pinto)

LECCE – C’è tanta passione e chiarezza nella parole del presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, che è intervenuto via skype durante Lecce Channel su TeleRama ed ha parlato del particolare momento legato all’emergenza sanitaria del Covid-19. La salute prima di tutto, lo ripete in tutti i modi ma bisogna pensare anche a tenere in ordine i conti e la sua società è da sempre virtuosa:

Saverio Sticchi Damiani, Presidente U.S. Lecce

Mi occupo quotidianamente per svariate ore del nostro Lecce; lo faccio personalmente perché dobbiamo trovare una soluzione per non farci travolgere dal punto di vista finanziario da questa emergenza. In questo momento bisogna tutelare l’azienda Lecce e per questo motivo dedico quasi la totalità della mia giornata alle varie sfaccettature di tutti gli aspetti.
Sul tavolo, considerando che il Lecce è azienda di dimensioni importanti, ci sono varie situazioni: la prima, a più importante, è la salute dei nostri calciatori, poi penseremo a se e quando si deve riprendere il campionato. Come abbiamo detto ci affidiamo alla istituzioni sanitarie, per noi si potrà tornare in campo solo quando si potrà tutelare al 100% la salute dei calciatori.
Poi c’è il tema stipendi, ed è molto delicato, perché l’improvvisa mancanza di ricavi certi, che è maturata in questa stagione, in virtù di questa sopravvenienza così pesante per tutti noi, comporterà un intervento sugli sti
pendi dei calciatori, l’ideale è trovare una intesa ragionevole, sarebbe sconveniente alzare i toni, ma i nostri calciatori li conosco bene, non lo faranno; nessuno ha bisogno di litigi o beghe in questo momento così delicato, però è importante per un riequilibrio dei conti che si sono squilibrati per un qualcosa di cui nessuno ha colpa. Tratteremo singolarmente con i calciatori com’è normale che sia; è importante però che i calciatori sappiano che i mesi nei quali non hanno effettuato prestazioni, addirittura per un decreto del Governo, non hanno maturato nessun compenso, questo è il presupposto, bisogna sedersi e trovare soluzioni ragionevoli, però è bene che si sappia che dalla vigenza dei decreti il compenso dei calciatori non è maturato per quell’intervallo temporale”.

Saverio Sticchi Damiani a Santa Cristina (BZ) nel ritiro della stagione 2019-20

Dopo la riunione della Commissione medica federale si è iniziato a parlare di un protocollo in via di stesura che permetterebbe un ritorno in campo in sicurezza. Le squadre dovrebbero andare in ritiro permanente, ipoteticamente, anche prima della fine di aprile. Il Lecce che non ha un centro sportivo, dovrebbe organizzarsi, ma non è questo il problema; il numero uno di Via Colonello Costadura mette i puntini sulle I su questa ipotesi:

Non vedo difficoltà dal punto di vista organizzativo ma le difficoltà sono nazionali, abbiamo un fenomeno in lievissimo calo, però immaginare una ripresa in tempi così stretti, come sto leggendo in giro, lo trovo alquanto azzardato. La posizione del Lecce è che, se serve al sistema calcio che produce reddito e contribuzione a favore dello stato, noi ci siamo anche se dal punto di vista della classifica ci converrebbe non ripartire ma se c’è una richiesta legata al fatto che il sistema non può implodere su stesso noi lo faremo solo ad una condizione: rischio zero per la salute degli atleti. Ad oggi è impensabile che si possa ripartire a rischio zero nell’imminenza. Quando ci assicureranno che non ci sono possibilità di contagio per gli atleti e per gli addetti ai lavori il Lecce si allineerà, non speculeremo sulla vicenda per avere un vantaggio di classifica, però se c’è anche una possibilità di contagio il Lecce non è orientato a giocare. Se le squadre devono andare in ritiro permanente ci organizziamo … ma basta che non sia un modo per anticipare i tempi”.

Chiaro e preciso, senza nessuna possibilità di fraintendimenti.

 

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