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Mazze e fruste per gli scontri tra tifosi in autostrada: prime denunce. I baresi attaccano

BARI- Mazze da baseball, manganelli, fruste da un lato; feriti, con tanto di teste sanguinanti, dall’altro. Per gli scontri tra tifosi, domenica mattina lungo l’autostrada A16, all’altezza di Cerignola, fioccano le prime denunce.

La Digos di Bari ha identificato 90 persone al momento e denunciato quattro di loro per porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere: uno è un supporter del Lecce di 35 anni e tre sono del Bari, di età compresa tra i 39 e i 59 anni. Sono stati trovati in possesso, come detto, di due mazze da baseball, due manganelli, un taglierino, due paia di guanti, uno scaldacollo con il logo di un noto gruppo ultras biancorosso e una frusta costituita da tre anime in ferro e la parte riflettente di uno specchietto retrovisore.  Uno dei tifosi denunciati aveva precedenti specifici per reati da stadio ed è risultato già sottoposto a Daspo.

Le due tifoserie sono venute a contatto ieri intorno alle 12, mentre percorrevano lo stesso tragitto autostradale. E anche su questo ora si sollevano molti dubbi su possibili falle nella sicurezza, visto che era noto che i due gruppi avrebbero percorso lo stesso tratto nelle stesse ore: i baresi, infatti, erano diretti a Castellammare di Stabia per l’incontro con la Cavese, i leccesi nella capitale per il match contro la Roma.

I controlli hanno consentito di identificare, complessivamente, una novantina di tifosi (alcuni dei quali con delle visibili ferite al capo) che avevano “rinunciato” ad assistere ad entrambe le partite.

Gli agenti sono impegnati nella ricostruzione della dinamica, dai contorni ancora poco chiari. L’unica certezza, al momento, è che quattro navette dei salentini sono andate distrutte, una di queste data addirittura alle fiamme, e che le aggressioni sono state massicce, pesanti. Mezz’ora di terrore in piena autostrada, fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

A fornire la loro versione dei fatti, sui propri profili Facebook, nelle scorse ore, sono stati gli ultras del Bari, che accusano i giallorossi di aver dato vita alla spirale di violenza, lanciando chiodi sulla carreggiata, dopo aver individuato e sorpassato un pullman di sostenitori biancorossi, causandone la foratura. “Il bus costretto a fermarsi – scrivono – sembra sia stato immediatamente raggiunto da oltre una decina di minivan da 7 e 9 posti di tifosi giallorossi, i quali si sono fermati, hanno abbandonato le proprie vetture e hanno deciso di affrontare i baresi. A quel punto altri pullman (almeno 3) con a bordo tifosi biancorossi, che erano qualche centinaio di metri più avanti rispetto al mezzo con il pneumatico esploso, si sono fermati, gli occupanti sono scesi e hanno subito raggiunto il luogo dove lo scontro era già in atto. Il parapiglia è stato inevitabile, con i tifosi leccesi che, vista anche l’inferiorità numerica, hanno avuto la peggio”.

Questa, va precisato, la versione di parte, in attesa che siano le forze dell’ordine a chiarire davvero come siano andate le cose, visto che i giallorossi ascoltati sul posto avrebbero dichiarato, invece, di essere stati vittime di un agguato premeditato.

Sembra una nota a margine, ma per i tifosi non lo è: la sottrazione della cosiddette “pezze”, cioè del vessillo che si porta in trasferta e di altre bandiere, sciarpe e materiale vario. Nel codice degli ultras, un furto di questo tipo può avere conseguenze non da poco: lo scioglimento del gruppo Ultras Lecce. Una decisione che i tifosi baresi (che hanno diffuso la foto accanto) stanno incalzando sui social e sulla quale c’è molta apprensione nella tifoseria della curva Nord.

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