LECCE – Multe contro i militanti No Tap, polemiche con le pubbliche amministrazioni contrarie all’approdo nel Salento e buco nero degli anni in cui fu previsto lo spostamento dal primo sito di Lendinuso a quello salentino di San Basilio.
Poi l’azione della magistratura ma ancor prima le polemiche dell’ex Vice Presidente della giunta regionale Sandro Frisullo nettamente chiaro su chi volle, e garantì, la multinazionale del gas. Si, fu proprio l’esponente del Partito democratico ad evidenziare che vi furono buchi di informazione rispetto al nuovo approdo oltre ad evidenziare che il Tap fu voluto da Vendola e dal governo di centrosinistra per una riconsiderazione dell’approvvigionamento energetico.
Nessuno rispose e contradisse l’ex vice presidente della giunta regionale e, a polemiche scoppiate, tutti a prendere le distanze come se la multinazionale fosse arrivata da Marte. Se c’è qualche ritardo nell’ultimazione dell’impianto lo si dovrebbre imputare solo all’azione della magistratura e non certo alla presa in considerazione delle rivendicazioni del territorio. Oggi la posizione della Regione Puglia, per voce del governatore Michele Emiliano, è una posizione forse accentuata più dall’interesse per il Salento rispetto agli impegni elettorali anziché una vera e propria consapevolezza circa l’inopportunità di aver un impianto così invasivo per il Salento tutto.