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Lecce: la parola d’ordine è equilibrio

LECCE (di M.Vecchio) – Equlibrio… la parola d’ordine è equilibrio.
15 punti dopo 16 gare di campionato sono un bottino che merita considerazioni serene e importanti, sebbene talvolta contrastanti. Tutto dipende da dove si intende posizionare l’asticella. Buono o discreto, o comunque con margini di miglioramento, il cammino del Lecce va considerato in base alla sua reale dimensione e in base alla collocazione che si intende attribuire nel difficile quanto complicato campionato di serie A.

Il Lecce non è squadra da Champions League, in quel caso il cammino sarebbe da considerare disastroso, il Lecce è squadra da salvezza da conquistare peraltro con il coltello tra i denti.

Vero è che le sconfitte con le cosiddette parigrado Verona e Brescia o il pareggio con il Genoa, hanno peso specifico importante nell’economia della stagione ma altrettanto vero è che i pareggi con Juventus, Milan o le vittorie con Torino e Fiorentina hanno regalato qualcosa di inaspettato. Dunque l’analisi oggettiva basata sui numeri lascia il tempo che trova perché poi si passa a valutazioni di più ampio respiro. Le prestazioni, gli approcci alle gare e soprattutto la qualità dei giocatori da cui scaturiscono. Liverani ha indubbi meriti e non è eresia considerare straordinario quanto è riuscito a fare con i giocatori a disposizione. Questo non lo esclude da eventuali responsabilità in alcune scelte operate, ma ovviamente con il senno del poi, è facile dispensare consigli o supposizioni. La sconfitta di Brescia ha messo a nudo alcuni nervi scoperti che da tempo non erano passati inosservati, inesperienza o poca qualità per il massimo campionato di alcuni giocatori, altri ancora con l’etichetta di meteore in bella mostra.

Tutti a cercare di identificare responsabilità ripartendole tra giocatori in primis, allenatore, direttore sportivo, società… nessuno viene esentato. Attenzione però l’ordine non è necessariamente quello detto.

Oggi il Lecce sarebbe salvo ed è un dato di fatto con ciò che di buono e meno buono è stato fatto in campo; il vero errore sarebbe non considerare le indicazioni che questo scorcio di campionato ha offerto per farne tesoro e migliorarsi. Equilibrio serve equilibrio, nelle dichiarazioni e nelle scelte a qualsiasi livello vengano fatte. Il tempo delle sentenze verrà ma per ora è lontano.

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