SALENTO- Il Salento intero buttato giù dal letto alle 03.54 del mattino. Sono in pochissimi, perlopiù residenti al piano terra, a non aver avvertito la forte scossa di terremoto con epicentro in Albania, tra Shijak e Durazzo, e ipocentro a circa 10 km di profondità, che ha fatto tremare la terra anche al di qua dell’Adriatico. Dieci minuti prima, i sismografi avevano già registrato una scossa in Sicilia.
È stata una scossa forte, dicevamo, e nel Salento non ci siamo abituati. Mobili che seguivano il moto ondulatorio della scossa, vetri delle finestre che vibravano, lampadari che oscillavano. Ai piani più alti dei palazzi, ancora peggio: i cassetti si sono aperti, le stoviglie tintinnavano. 6.5 la magnitudo registrata. Qualcuno è uscito per strada, altri si sono incontrati con i vicini sul pianerottolo. La paura è stata tanta, perché la vibrazione è durata quasi un minuto intero. Che è tantissimo, quando ti senti -e sei- impotente di fronte a un fenomeno incontrollabile. È bastato affacciarsi sui social per capirne l’entità. E anche per scoprire in pochissimi clic che la terra ha tremato in tutto il salento, a Lecce, Brindisi, Taranto e rispettive province, e che la stessa scossa è stata avvertita in tutta la Puglia e anche in alcune zone della Campania, dove poche ore prima aveva già tremato il Beneventano, e della Basilicata. Tre ore più tardi, alle 7,09 un’altra scossa, di minore entità, certamente di assestamento. Qui solo tanta paura; sulla costa settentrionale dell’Albania, invece, la tragedia: 13 persone, tra cui dei bambini, sono morte, e sono almeno 600 i feriti. La devastazione in pochi secondi. Due bambini sono stati estratti vivi dalle macerie. E si scava ancora: da Lecce è partita la sezione operativa Vigili del Fuoco alla volta dell’Albania, con i cani da ricerca.
