Laurea honoris causa a Michelangelo Pistoletto

LECCE – Un vero e proprio talk, un appuntamento straordinario organizzato dall’Accademia delle belle Arti di Lecce che ha avuto come protagonista il maestro Michelangelo Pistolett.  Uno dei più significativi artisti internazionali della seconda metà del Novecento e della contemporaneità, a cui è stata conferita la Laurea Honoris Causa nel corso del partecipatissimo incontro che rientra nel nuovo corso dell’istituzione leccese diretta da due anni dal prof. Andrea Rollo, e presieduta dal Prof Luigi Puzzovio, sempre più orientata verso un confronto costante con il territorio e al contempo verso lo studio e il dialogo con le esperienze dell’arte contemporanea.  Michelangelo Pistoletto a vent’anni si dedica all’arte nello studio di suo padre, pittore e restauratore a Torino, e alla fine degli anni Cinqunta realizza degli autoritratti su fondi monocromi in oro o argento, poi su colori ricoperti da vernice trasparente, che rendendo la supercie riflettente include lo spettatore nel quadro e gli ispira l’idea degli specchi.  Negli anni Sessanta usa materiali di riciclo per rimettere in discussione il consumismo della società̀, realizza performance, avvia azioni collettive e apre il suo atelier per creare lo Zoo, un gruppo di artisti che mette in scena spettacoli basati su una collaborazione creativa e transdisciplinare.  Negli anni Settanta e Ottanta, l’artista realizza installazioni che invitano lo spettatore a interrogarsi su varie tematiche sociali, soprattutto di ordine religioso e politico. L’apertura della sua fondazione negli anni ’90 traduce il suo desiderio di proporre uno spazio aperto al dialogo e alle riflessioni. Attraverso gli interventi di alcuni relatori e naturalmente grazie alla viva voce del Maestro, sono stati ripercorsi i momenti paradigmatici della sua sperimentazione nel campo delle arti visive, con uno speciale focus sul Terzo Paradiso, una rielaborazione del simbolo dell’infinito, punto di riferimento delle sue speculazioni teoriche più recenti. Secondo l’artista il primo paradiso è quello terrestre, regolato dalla natura, il secondo è quello guidato dall’intelligenza umana, che con il tempo è diventato artificiale. Pistoletto ha quindi propugnato l’avvento “di una terza dimensione, un progetto globale che consiste nel trovare un equilibrio tra l’intelligenza umana e quella della natura, per esprimere una nuova scienza del vivere”.  L’appuntamento è stato realizzato in stretta collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea, una delle realtà più innovative del settore a livello internazionale.

 

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