BRINDISI- La gestione degli arrivi dei migranti delle scorse ore a Brindisi procede a ritmo serrato, ma non senza qualche intoppo. In mattinata, una cinquantina di persone ha fatto perdere le proprie tracce dal Cara di Restinco, all’interno del quale è stata allestita una tendopoli per allargare la capienza del centro. Le stime approssimative fatte dalla questura, però, sono probabilmente destinate a crescere, poiché, si sa, l’obiettivo non è rimanere in Italia, ma raggiungere il nord Europa nel più breve tempo possibile.
Con il coordinamento della Prefettura, comunque, si sta procedendo a smistare in altre regioni e province i 718 migranti giunti a bordo della fregata Aliseo della Marina Militare. Al secondo arrivo, infatti, le strutture di accoglienza della zona, stando a quanto riferito dalla Croce Rossa, sono già colme. È per questo che in 50 sono trasferiti a Campobasso, altrettanti sono già in direzione Firenze e Foggia, 150 in Lombardia, 85 a Roma e 63 a Bari. Non nel Leccese, dove già sono ospitati trecento migranti. Le famiglie con minori, invece, sono state ospitate nell’ex struttura alberghiera Green Garden, sulla strada provinciale che collega San Vito dei Normanni a Carovigno. Sono 64 in totale i bambini e adolescenti, una parte dei quali non accompagnati.
Non sono esclusi nuovi arrivi a Brindisi. Al momento, l’appello è di aiutare la Croce Rossa a reperire soprattutto calzature: ciabatte, sandali, scarpe, purchè nuove.
La situazione, comunque, nel complesso è tranquilla. Brindisi, 23 anni dopo l’arrivo dei profughi albanesi, si è fatta trovare pronta all’appuntamento con la sua vocazione, quella di terra di accoglienza per eccellenza. Provengono soprattutto dalla Siria e dalla Palestina, oltre che dall’Africa. Fuggono dai conflitti che stanno massacrando le loro terre. Partiti dalla Libia, hanno raccontato di aver pagato oltre 1500 euro agli scafisti e poi sono stati soccorsi in mare nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
