Uva da tavola, i prezzi “lievitano” nei supermercati

LECCE- “Ce la pagano quasi niente, tanto vale regalarvela”. E’ il messaggio, eloquente, lanciato dai produttori pugliesi di uva da tavola, ma anche dagli agricoltori di altri settori: un grido d’allarme raccolto dalla CIA Puglia perché il problema riguarda l’intera regione e il Salento, dove i vigneti sono tanti.

Ai produttori di uva da tavola, una vera e propria eccellenza della nostra terra, sono corrisposti mediamente 60 centesimi al chilogrammo. Lo stesso prodotto, la Grande Distribuzione Organizzata lo vende ai consumatori a un prezzo che può variare dai 2 ai 6 euro, vale a dire fino a 10 volte di più di quanto riconosciuto all’azienda agricola. “C’è uno squilibrio evidente, che dovrebbe destare scandalo”, ha dichiarato il presidente regionale di CIA Puglia Raffaele Carrabba. “Stiamo parlando di redditività per le aziende agricole, della possibilità per i produttori di ricevere un giusto compenso per ciò che producono. “E’ un problema molto serio”, ha aggiunto Sergio Curci, responsabile regionale GIE Ortofrutta per CIA Puglia (Gruppi di Interesse Economico), “che non riguarda soltanto l’uva da tavola, ma la quasi totalità dei prodotti agricoli”. I produttori, loro malgrado, sono costretti spesso a lasciare sulle piante i prodotti del loro lavoro mentre nei supermercati a farne le spese sono anche i consumatori, che per avere i grappoli prelibati sulle loro tavole devono pagare un conto salato

 

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