MELISSANO – A distanza di ore dall’arresto, qualcuno potrebbe aver voluto fargliela pagare. Un 43enne di Melissano, ristretto ai domiciliari per maltrattamenti in famiglia, ha visto il suo furgone andare in fiamme nella notte. Era parcheggiato in via Mazzini, davanti alla sede della sua attività, un’agenzia di pompe funebri, e non distante dalla sua abitazione.
L’uomo era stato arrestato perchè, a seguito dell’ennesima aggressione alla moglie, la donna era finita in ospedale, al “Ferrari” di Casarano. Lì aveva trovato il coraggio di denunciare: aveva chiesto l’intervento dei militari, per poi raccontare le angherie e le violenze che da anni il marito la costringeva a sopportare, anche alla presenza dei figli.
Quando le fiamme hanno avvolto il mezzo, sono stati i residenti della zona i primi ad allertare i vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, accorsi sul posto insieme ai militari della compagnia di Casarano. Il forte odore di bruciato ha invaso le abitazioni ed è stato subito allarme. Stando ad una prima ricostruzione, il mezzo sarebbe stato cosparso di liquido infiammabile. Le lingue di fuoco si sono estese fino a raggiungere il muro perimetrale dell’agenzia. Gli altri mezzi parcheggiati nella zona non hanno subito danni.
Al vaglio de militari, in queste ore, la presenza in zona di videocamere di sorveglianza che potrebbero aver immortalato l’arrivo o la fuga dell’autore del gesto, verosimilmente intimidatorio.
Un altro incendio, nelle stesse ore, ha richiesto l’intervento dei caschi rossi. A Taurisano, intorno alle 4, le fiamme hanno avvolto una Fiat Punto di un 62enne, bracciante agricolo incensurato del posto. Sulla matrice del rogo indagano gli agenti del commissariato locale.