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Babacar ciliegina sulla torta, Cosenza l’addio più triste. Il punto sul mercato del Lecce

LECCE (di M.C.) – Si chiude col botto dell’attaccante il calciomercato di Meluso che ha portato, alla corte di Liverani, Khouma Babacar; il centravanti senegalese arriva dal Sassuolo in prestito oneroso con opzione e va ad infoltire il reparto offensivo giallorosso che dopo due gare, in cui sono maturate due sconfitte, non ha segnato nessun gol.
Babacar si aggiunge agli arrivi del portiere Gabriel, dei difensori Vera, Rossettini, Benzar, Rispoli, Dell’Orco e Gallo, dei centrocampisti Shakhov e Imbula, del fantasista Lo Faso e degli attaccanti Lapadula e Farias, e sulla casella entrate ci sono anche i riscatti di Meccariello, Riccardi e Felici che poi è stato ceduto in prestito al Palermo.
Sul fronte cessioni si registrano, oltre a Venuti, Palombi, Scavone e Tumminello, ritornati alla base per fine prestito come da accordi, i saluti con Marino partito per Venezia, Pettinari, in prestito al Trapani, Saraniti in prestito al Vicenza, Cosenza all’Alessandria, Milli in prestito al Monopoli, Megelaitis alla Sicula Leonzio, Costa Ferreira al Teramo e le risoluzioni contrattuali con i prodotti del vivaio giallorrosso, gli attaccanti Persano e Cavaliere e, sorpresa dell’ultima ora, c’è stata la separazione consensuale con Haye, l’olandese che l’anno scorso arrivò con tante belle speranze e aspettative.

Un mercato corposo e dispendioso, lento e macchinoso a causa anche di un regolamento che andrebbe cambiato perché non si dovrebbe iniziare il campionato con le operazioni in atto.

Diverse le scommesse come Benzar, Vera, Shakhov, Gallo, Lo Faso e tanti calciatori che arrivano a Lecce per rilanciarsi come Lapadula, Gabriel, Farias e Imbula.

Tra gli addii il più doloroso per i tifosi è quello con Cosenza, baluardo d’un calcio antico che forse non esiste più e il più strano è quello dell’olandese Haye, arrivato in punta di piedi così come è andato via, ragazzo educato e dalle grandi potenzialità.

Il colpo rimasto in canna invece è il turco Yilmaz: troppo tempo è stato perso per inseguirlo senza poi raggiungerlo.

Adesso la palla passa a mister Liverani che deve amalgamare tutto il materiale umano e professionale a disposizione e ridare al Lecce quella identità che ha sempre dimostrato di avere.

È presto per dare un giudizio all’operato del direttore sportivo Meluso, che ha lavorato con impegno, perché ogni tipo di valutazione andrà di pari passo con quello che sarà il verdetto del campo, unico giudice supremo.

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