Cronaca

Due valigie sospette scuotono la festa di Sant’Oronzo: falso allarme

LECCE – Per appurarne la natura le valigie sono state fatte brillare con un cannoncino ad acqua: il forte boato, dagli ignari presenti alla festa, è scato scambiato per spari di pistola. Ed è stato subito panico.

Sono ben due gli allarmi bomba che hanno scosso il secondo giorno di festa dedicato ai Santi patroni di Lecce. Due le valigie sospette che hanno reso necessario l’intervento, in pieno centro, dei Carabinieri della Compagnia locale e degli artificieri. Il primo allarme è scattato nel pomeriggio: in piazzetta Verdi era stata segnalata una valigia sospetta. Una volta transennata l’area per procedere con gli accertamenti, come previsto dal protocollo in questi casi, il legittimo proprietario del bagaglio si è presentato a riprenderla. Era stata semplicemente dimenticata sul ciglio della strada.

Il secondo allarme, per il quale gli artificieri sono entrati effettivamente in azione, è scattato poco dopo l’una. Questa volta il bagaglio sospetto giaceva nei pressi della serranda di un esercizio commerciale in Via San Francesco, non lontano dalla scuola elementare Cesare Battisti. Questo secondo bagaglio, si diceva, è stato fatto brillare. Al suo interno non vi era nulla e l’allarme è subito rientrato.

È stato il forte boato prodotto dal cannoncino ad acqua, strumento utilizzato per disinnescare l’eventuale ordigno presente, a mettere in allarme i visitatori della festa che si aggiravano tra le bancarelle a poche decine di metri di distanza. Il cannoncino spara sulla bomba un forte getto d’acqua, che avendo potere dirompente, può disarticolare in vari pezzi l’ordigno senza attivare il suo meccanismo esplosivo. Un passaggio rapido ma responsabile di un rumore talmente forte da essere udito fino ad un chilometro di distanza. Quello che, ma molti, è stato scambiato per lo sparo di una pistola. La folla ha alzato il passo, facendosi spazio tra le bancarelle, nel tentativo di abbandonare tempestivamente la zona sospetta dove, di certo, qualcosa stava accadendo. Nulla, però, che avesse a che fare con le pistolettate.

E.Fio

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