Cronaca

Allarme furti a Gallipoli, arrestato un 47enne incastrato da un’impronta

GALLIPOLI-Ad incastrarlo è stata un’impronta lasciata sul vetro di finestra durante il furto nel centro scommesse “Sisal Match Point” di Gallipoli la notte tra il 4 ed il 5 gennaio scorso. Gli agenti del Commissiarato di Gallipoli sono partiti da questo elemento per arrivare all’arresto della persona che quel giorno era sicuramente sul posto: il 47enne Salvatore Piro, gallipolino, già noto alle forze dell’ordine. Il rilievo dattiloscopico è stato determinante nella svolta delle indagini grazie all’attività di comparazione delle impronte digitali. Un arresto importante, come sottolinato dal questore Andrea Valentino, perché i furti e i tentati furti in serie avvenuti da gennaio sino a maggio, 16 in tutto solo quelli denunciati, avevano creato un forte allarme sociale tra la popolazione. Per tutti ci sono indagini in corso da parte degli agenti del commissariato di Gallipoli guidati dalla dottoressa Monica Sammati: per risalire ai responsabili e per capire se Piro, dipendente presso una struttura ricettiva, abbia a che fare qualcosa anche con gli altri. Nei frame delle telecamere acquisite dagli agenti sul luogo dei colpi la sequenza del furto messo a segno nell’agenzia di scommesse: i banditi, almeno quattro persone, accedendo da una struttura abbandonata adiacente al centro, rompono una finestra, si calano con una corda in un pozzo luce, praticano un foro e, servendosi di un carrello, portano via una cassaforte con dentro 15 mila euro.

Molti altri furti hanno le stesse modalità: quello ad esempio nella chiesa della Purità a Gallipoli, custode di preziosi arredi religiosi. I ladri si calano con una corda dal campanile. Il colpo questa volta sfuma perché quando sono dentro scatta l’allarme. Ma la scia è lunga. La banda entra in azione in distributori di benzina, in un villaggio turistico, in scuole e naturalmente nelle case. Tra queste la villa di un professionista dove vengono portati via gioielli e denaro con un danno ingente. Una vera e propria escalation di colpi pianificati nei dettagli e aggravati perché commessi con violenza sulle cose, con volto travisato ed in concorso con tre o più persone. Anche il bottino comprendeva un po’ di tutto: dagli ori al denaro in contanti, dall’argenteria ai computer, attrezzatura da lavoro e 50 litri di olio d’oliva.

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