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Elezione avvocati, la Corte Costituzionale: legittimo il divieto di terzo mandato consecutivo

E’ legittimo il divieto di terzo mandato consecutivo per i componenti dei consigli forensi. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale  riunita oggi in camera di consiglio. La Corte ha discusso le questioni sollevate dal Consiglio nazionale forense (Cnf) sulla legittimità costituzionale del divieto del terzo mandato consecutivo dei componenti dei Consigli circondariali forensi, previsto dalla legge n. 113/2017. In attesa del deposito della sentenza, la Corte fa sapere che al termine della discussione le questioni sono state dichiarate non fondate. I giudici hanno quindi  escluso che il divieto in questione – che comunque consente la ricandidabilità dopo un quadriennio di sosta – violi il diritto di elettorato passivo degli iscritti e ha considerato che la norma censurata realizza un ragionevole bilanciamento con le esigenze di rinnovamento e di parità nell’accesso alle cariche forensi.
La Corte ha inoltre ritenuto che la disposizione censurata non ha carattere retroattivo, come già affermato dalle sezioni unite della Corte di cassazione (sentenza n. 32.781/2018). Le motivazioni della sentenza saranno depositata nelle prossime settimane.
La vicenda ha infiammato la scorsa campagna elettorale per il rinnovo dell’Ordine degli avvocati leccese alla luce della decisione della Corte di Cassazione e la querelle sulla eventuale incandidabilità o ineleggibilità di chi ha già espletato due mandati consecutivi da consigliere e che avrebbe tagliato fuori dalla competizione alcuni dei componenti dell’attuale Consiglio dell’Ordine che avevano presentato la loro candidatura prima del pronunciamento della Cassazione, come la presidente Roberta Altavilla e il vice Raffaele Fatano, poi rieletti ( insieme a Bortone, Bruno, Caprioli e Fiorenza).

La decisione della Corte non dovrebbe comunque avere effetti immediati sulla composizione dell’ordine leccese. Molto dipenderà dall’esito del ricorso presentato al Cnf dai primi sei non eletti. Questo potrebbe ridisegnare una nuova maggioranza, questa volta a favore della lista di De Mauro.

IL COMMENTO DI ROBERTA ALTAVILLA: La presidente dell’Ordine degli avvocati leccesi si dice serena:

Attendiamo di leggere le motivazioni, intanto prendo atto della decisione con molta serenità che nasce dalla buona fede.  Rispetto la Corte, e sono convinta di aver agito in nome della passione per la politica forense. Ho fatto delle scelte consapevoli insieme ai colleghi che stavano con me e che sono state rese note a tutti. I colleghi, moltissimi, che ci hanno sostenuto, lo hanno fatto con la consapevolezza di votare per noi. Sono felice per il loro supporto e altrettanto felice di essere stata onesta. Valuteremo, alla lettura delle motivazioni, cosa fare per la serenità del Foro. Siamo qui solo per questo e non per questioni personali o di poltrone. Questa è una passione e non la nostra vita “.

IL COMMENTO DI SALVATORE DONADEI: Il presidente della Camera Civile salentina

Nessuno canti vittoria, perché oggi la vera sconfitta è la credibilità dell’Avvocatura italiana.
La vicenda è servita solo per mettere a nudo, dinanzi alla società, la debolezza del ceto forense e, sopratutto, la mancanza di un solido, comune sentire.
Purtroppo si è rivelato drammaticamente fondato il pericolo , paventato dalle SS.UU. del Supremo Collegio, circa l’esistenza, all’interno dell’Avvocatura, di vere e proprie “cristallizzazioni di potere” che – ci sia consentito di chiosare – ne impediscono il rinnovamento e l’indispensabile crescita morale e culturale nella più larga accezione del termine“.

M.C.

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