GALLIPOLI- I lavoratori GialPlast, sostenuti dal sindacato Cobas, continuano a dire di essere vittime di un licenziamento senza avere alcuna colpa. L’azienda è stata colpita da interdittiva antimafia. Dopo il sit-in ai piedi della prefettura e davanti al municipio di Gallipoli, un primo risultato è stato raggiunto: il presidente della Provincia di Lecce, nonché sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha subito accettato la richiesta di incontro. La riunione si svolgerà lunedì 17 Giugno alle ore 18,00 nel municipio gallipolino.
“Le proteste di questi giorni -dicono Bobo Aprile e Giuseppe Mancarella del sindacato- hanno lo scopo di riaccendere i riflettori su una storia ritenuta per molti chiusa, ma noi non ci stiamo. La richiesta del Sindacato Cobas è quella di attivare un tavolo presso la Provincia di Lecce, al quale convocare Gial Plast e gli enti preposti per chiedere il ritiro dei 30 licenziamenti. Tre lavoratori, tra i 30 in questione, non sono rientrati nel passaggio a Ecotecnica a Ugento e chiedono invece di essere assunti. Chiediamo che venga adottato il modello Brindisi, che ha evitato 14 licenziamenti della ditta Ecotecnica. La Prefettura di Lecce emana una misura di interdittiva antimafia nei confronti di Gial Plast e fa solo un elenco di persone che in passato hanno avuto problemi con la giustizia. La Prefettura di Lecce non dice alla azienda di licenziarli, fa solo un elenco di persone con precedenti” dicono.
“Gial Plast licenzia illegittimamente i lavoratori in elenco, crediamo per un suo tornaconto. Un comportamento assurdo, che con le leggi antimafia non c’entra assolutamente niente. I 30 sono lavoratori innocenti, lavorano da tanti anni onestamente.Se fosse il contrario, prima di essere licenziati dovrebbero essere arrestati. Ma non è il nostro caso, i licenziati devono tornare al lavoro, basta”.