
LECCE (di M.C.) – Tre tappe e arrivo a Benevento nel pomeriggio di sabato 1 giugno così come aveva promesso, così come abbiamo raccontato; Lucioni e il gruppo di ciclisti partiti da Lecce hanno pedalato sfidando anche la pioggia.
L’evento nato per caso, per scommessa, per caparbietà è diventato solo successivamente benefico, infatti stanno raccogliendo fondi per le sezioni di Lecce e Benevento di AISLA, l’associazione che si occupa di aiutare gli ammalati di SLA.
Tutto bello dunque, il cuore oltre l’ostacolo certo ma solo fino a Benevento perché nella città della Strega c’è chi non accoglie Lucioni col sorriso anzi lo fa in modo puntiglioso e polemico e sono i suoi ex tifosi della Curva Sud.
Hanno testimoniato il loro disappunto con degli striscioni esposti nel pomeriggio di venerdì verso lo stadio “Vigorito”.
“Lucioni 71” riferito alla “smorfia”, “Parli di beneficenza ma per Amatrice totale indifferenza”, “In città la tappa finale per la tua rivincita personale”, “A Benevento sei tornato, anche questa volta ti sei dopato?”, seguito poi da un comunicato sulla pagina facebook del gruppo Ultrà Curva Sud Benevento.
Frasi ingenerose nei confronti di un calciatore che in campo ha dato sempre il massimo e che ha l’unica colpa di aver cambiato casacca, di essere passato dal Benevento al Lecce, nel periodo in cui era squalificato per una questione di doping. Anche questi, seppur sbiaditi, sono colori di uno sport passionale come il calcio.
Non saranno certo quattro pezze però a sporcare il bel gesto di Fabio Lucioni e di tutto il gruppo partito da Lecce.
Questo tipo di mentalità non collima per nulla con i veri valori dello sport e del meraviglioso binomio sport-beneficenza.