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Xylella, il decreto emergenze è legge. Ignorati gli appelli

ROMA- Il decreto Emergenze diventa legge. E con questo anche l’impianto relativo alla gestione della questione Xylella. Il Senato, nel pomeriggio, ha dato il suo via libera, chiudendo l’iter di approvazione. Inascoltati sono rimasti gli appelli, promossi da centinaia di persone, medici Isde e organizzazioni internazionali come quella che fa capo a Vandana Shiva, per modificare l’articolo 8, soprattutto nella parte relativa all’obbligo di due trattamenti con fitofarmaci su tutto il territorio per abbattere la sputacchina, l’insetto vettore del batterio.

“Adesso – ha commentato l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia – abbiamo più mezzi e risorse per mettere in campo azioni efficaci di contrasto a una batteriosi che sta trasformando il nostro paesaggio e mettendo in ginocchio uno dei comparti fiore all’occhiello della nostra economia regionale”.

Cosa prevede la nuova legge? Tra le altre cose, innanzitutto, la totale semplificazione di tutte le procedure di espianto degli ulivi che presentano disseccamenti nella zona infetta. Sul fronte economico, 300 milioni di euro sono stanziati per aziende, frantoi e vivai del Salento; ai lavoratori è stato riconosciuto lo stesso numero di giornate lavorative dello scorso anno; viene stabilito l’anticipo della Pac per dare liquidità alle aziende in difficoltà; viene garantito il rinvio delle rate dei mutui Ismea e la copertura per il 2019 degli interessi sui mutui bancari.

Nelle stesse ore in cui il Senato era pronto a votare il decreto, sono state rese note anche le conclusioni di due pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Si conferma, innanzitutto, che alcuni trattamenti sperimentati in questi anni possono ridurre i sintomi, benché non eliminino il batterio. Per frenarne l’avanzata in Europa, la strada resterebbe l’applicazione tempestiva delle misure di controllo Ue. La lotta alla xylella è complicata dal ritardo con cui si manifestano i sintomi, sottolineano gli esperti Efsa nei documenti con cui aggiornano allo stato attuale delle conoscenze scientifiche altrettanti rapporti del 2015. A loro avviso, risultano decisivi il controllo degli insetti vettori e la corretta e tempestiva applicazione delle misure di emergenza attualmente in vigore a livello Ue (taglio delle piante infette e di quelle suscettibili di infezione nel raggio di 100 metri).

 

t.c.

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